Arresti Stadio Roma, progetto in bilico, Raggi: “Sono parte lesa, partiranno querele” Le opposizioni chiedono a gran voce le dimissioni della prima cittadina che, nella vicenda, non ha responsabilità penale ma politica

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Il progetto dello Stadio della Roma (ansa)
“La rassegna stampa è vergognosa, i giudici dicono che io non c’entro niente e non c’e’ un giornale che abbia avuto il coraggio di riportare questa notizia. Il Comune, i romani e la società Roma calcio sono la parte lesa, partono oggi le querele”. A dirlo è la sindaca di Roma Virginia Raggi in merito all’inchiesta sul progetto dello Stadio della Roma. Uno tsunami giudiziario che ha travolto in pieno il 5Stelle.

Se è vero, come si lamenta Raggi, che nessuno ha esplicitato che la prima cittadina non abbia responsabilità penali in questa vicenda, è anche vero che nessuno gliene ha attribuite. I giornali si sono infatti occupati dello scandalo, scrivendo nomi, cognomi, addebiti e responsabilità attribuite dalla procura a cominciare all’imprenditore Luca Parnasi. Ma vi è un dettaglio che la sindaca dimentica, eppure è passato solo qualche anno. Quando scattarono gli arresti per l’inchiesta Mondo di mezzo, il 5 Stelle, lei in testa, additarono il Pd di essere “mafia” e pretesero le dimissioni immediate dell’allora sindaco Ignazio Marino.
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Ecco quindi oggi, il Partito democratico partire a testa bassa, ricordando comunque a se stesso di essere garantista, contro Virginia Raggi, additata come colei che, seppur senza macchia nello scandalo Stadio della Roma, è la responsabile politica del Movimento e dei suoi esponenti politici e amministrativi che dentro l’inchiesta ci sono con tutte le scarpe (dal capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara all’ad di Acea Luca Lanzalone). “A Roma la situazione diventa ogni giorno più grave – scrive su Fb il segretario dem di Roma, Andrea Casu – Prima il Presidente De Vito mi esclude per 3 mesi dal Consiglio Comunale per aver protestato contro la chiusura della casa internazionale delle donne. Oggi la Sindaca Raggi che minaccia querele verso i giornalisti che stanno raccontando i fatti dell’inchiesta sullo stadio della Roma”.
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“Cari M5S noi siamo e restiamo garantisti – aggiunge – ma non possiamo non osservare che grazie a voi Roma è un disastro e avete fallito in tutto. E’ per questa responsabilità politica, non certo per le inchieste, che vi dovreste tutti dimettere. La verità è più forte della vostra arroganza. Non potete espellerci tutti. Non potete – conclude – mettere il bavaglio a una citta’”.

Sul fronte stato avanzamenti lavori dello Stadio della Roma è all’orizzonte uno stop. A quattro anni dalla presentazione in Campidoglio, maggio 2014, della prima versione del progetto, per la conclusione dell’iter autorizzativo mancavano solamente gli ultimi due passaggi. Il Campidoglio stava redigendo le controdeduzioni alle osservazioni presentate da cittadini e associazioni, poi a luglio sarebbe dovuto arrivare in Assemblea Capitolina il progetto approvato a dicembre 2017 dalla conferenza dei servizi per il voto sulla variante urbanistica che avrebbe autorizzato la demolizione dell’ippodromo di Tor di Valle e la sua sostituzione con lo stadio, il centro di allenamento e il business park.

Ma a presentare “controdeduzioni” ci ha pensato ieri la procura di Roma con manette e avvisi di garanzia. Il Campidoglio avrebbe dovuto siglare una convenzione urbanistica con la società Eurnova di Luca Parnasi. Ora però, con l’arresto dell’imprenditore e del management della sua azienda, la procedura prevede la nomina di un curatore giudiziario per gestire la società. Un percorso lungo, dunque. A cui si somma anche la necessità per il Campidoglio di vagliare la correttezza degli atti amministrativi prodotti sul dossier stadio. Altro tempo.

E se fino ai giorni scorsi la prospettiva dell’inizio dei lavori entro fine anno sembrava concreta, ora si profilo uno stop di almeno un anno. Sempre che, nel frattempo, il club giallorosso confermi il suo interesse a proseguire con il progetto.

Intanto Di Maio ha chiesto la testa dell’ad di Acea che è ancora al suo posto malgrado sia stato arrestato. “Da noi nel M5S per reati così gravi non esiste la presunzione di innocenza” e quindi “Lanzalone si deve dimettere”, ha ribadito il ministro del Lavoro.

Tratto da:  http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/06/14/news/arresti_stadio_roma_progetto_in_bilico_raggi_partiranno_querele_-198990631/