Bonino: “Per ora nessun accordo con il Pd”. Chi sta con chi nel centrosinistra

emma bonino

La leader dei Radicali: “Distanti sui temi della giustizia e dei migranti”. Da Renzi a Bersani, il risiko delle liste e dei partiti

ROMA – “Giovedì presentiamo Più Europa, il simbolo della nostra lista europeista, ma per ora non abbiamo accordi con nessuno”. Ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, condotto da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, Emma Bonino per il momento sconfessa l’ipotesi di alleanze con il Pd renziano: “Siamo lontani sui temi della giustizia, sul tema migratorio”, aggiunge la leader radicale: “Noi siamo al lavoro per l’agibilità politica degli italiani. Non ho preclusioni, ma non ho accordi, puntiamo a sconfiggere l’astensione, il disamore per la politica”. E conclude: “Allo stato attuale non c’è però neanche nessuna possibilità che si possa presentare la nostra lista alle elezioni per il problema delle firme che sarà impossibile raccogliere, visto che ne servono 900 per ognuna delle 70 circoscrizioni previste”.

Parole, queste ultime, da cui si deduce che un’alleanza per i Radicali italiani sarà comunque necessaria. E con molta probabilità sarà proprio con il Pd. Che, incassato il no dei bersaniani, punta a una coalizione a quattro gambe.

• LA COALIZIONE DEL PD
La prima gamba è appunto il Pd renziano. La seconda sono i centristi: Pier Ferdinando Casini sta cercando di compattare un gruppo composto da Idv, ex Scelta civica e probabilmente anche da Angelino Alfano. La terza è una lista frutto dell’unione dei prodiani con Campo Progressista di Giuliano Pisapia. La quarta gamba, per l’appunto, dovrebbe essere rappresentata dai Radicali italiani ed europeisti di Benedetto Della Vedova, che potrebbero fondersi in un unico cartello anche con Verdi e socialisti. Una lista che, secondo il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, potrebbe chiamarsi “Europa, ecologia e diritti”.

• LA SINISTRA
Roberto SperanzaPippo Civati e Nicola Fratoianni, leader rispettivamente di Mdp, Possibile e Sinistra italiana, hanno convocato per il 3 dicembre la grande assemblea dei delegati con lo scopo di definire la lista unitaria e il simbolo con cui correre alle elezioni a sinistra del Pd. Dalla coalizione, per il momento, si tirano fuori i civici del Brancaccio, il movimento di Tomaso Montanari e Anna Falcone in disaccordo con i metodi di spartizione delle quote nelle liste.

I tentativi di dialogo del “pontiere” dem Piero Fassino sono stati respinti dai demoprogressisti. Ieri a “in mezz’ora in più”, Pier Luigi Bersani ha ribadito il no degli scissionisti all’offerta di un’alleanza larga di centrosinistra: “Con il Pd si parla dopo il voto”. E l’assemblea di Mdp si è conclusa con l’approvazione all’unanimità della relazione del coordinatore Speranza, con cui si chiede di continuare il percorso con Si e Possibile.

• I RISCHI DELLA DIVISIONE
Il centrosinistra si presenterà così diviso alle elezioni, come accadde già nel 2001 (Ulivo da un lato e Rifondazione dall’altra) e nel 2008 (Pd e sinistra arcobaleno), rischiando di regalare a destra e M5s ben 40 collegi uninominali, corrispondenti ad altrettanti seggi, secondo la simulazione di Youtrend.

Tratto da: http://www.repubblica.it/politica/2017/11/20/news/bonino_centrosinistra_scheda_alleanze-181593987/