Caffarella, ampliamento bloccato dall’inerzia del Comune. I cittadini reagiscono: “Presentate due denunce”

Fioccano le denunce per il mancato ampliamento del parco della Caffarella. I cittadini, stanchi di aspettare la riacquisizione delle aree pubbliche mai recuperate, hanno deciso di passare all’azione.

Doppia denuncia

A fine luglio è stato depositato prima un esposto presso la Procura “per le aree della Caffarella, con accesso su via Appia Antica, espropriate nel 2005 ed ancora in uso ai vecchi proprietari”. Poi il tema è stato portato, una settimana più tardi, anche all’attenzione della Procura dei conti. In entrambe i casi i cittadini ed il Comitato per il parco della Caffarella, associazione da 37 anni impegnata nella valorizzazione del polmone verde, hanno deciso di procedere contro l’amministrazione cittadina.

Sgomberi fermi da due anni

“Il tavolo interdipartimentale, appositamente istituito dal Comune, da ben due anni ha calendarizzato sgomberi che non sono ancora avvenuti” ha premesso Rossana De Stefani, presidente dell’associazione che, dopo aver richiesto l’istituzione di questo tavolo, ha partecipato alle riunioni, seguendone l’andamento dei lavori. Gli incontri di quest’organo amministrativo si sono conclusi il 30 luglio 2019 con la decisione di procedere con gli sgomberi. Però l’iniziativa è rimasta in gran parte sulla carta.

Le prime proteste

“Constatando un’inerzia dell’Amministrazione Comunale a completare gli sgomberi, nel dicembre 2020 abbiamo inviato una petizione sottoscritta da 1027 cittadini, poi – ha elencato la presidente dell’associazione  – alcune PEC con richiesta di una riunione del Tavolo Interdipartimentale, quindi una diffida e in un ultimo decine e decine di email”. Iniziative che non hanno garantito l’auspicato recupero delle aree verdi, ancora oggi in mano ai privati.

Cosa prevede l’ampliamento

Per allargare il perimetro del Parco della Caffarella, nel 2005 il Comune aveva provveduto ad espropriare circa 14 ettari di verde, in gran parte con accesso da via Appia Antica. Le aree in questione erano però state lasciate in detenzione ai vecchi proprietari, anche se nel frattempo erano stati indennizzati per la rinuncia a questi spazi. Si tratta di luoghi di rilievo tanto sul piano storico quanto su quello naturalistico, visto che includono tanto il primo miglio della Regina Viarum che la zona umida dell’Acquataccio. Ai primi interventi di recupero, avviati nell’ottobre del 2019 , non ne sono seguiti degli altri. Nè, soprattutto, è seguita la messa a disposizione degli spazi che, i tanti cittadini che frequentano la Caffarella, vorrebbero finalmente fruire.

La condotta inerte e ingiustificata del Campidoglio

Visto che la prima denuncia non ha sortito la ripresa degli sgomberi, è stato presentato pochi giorni più tardi anche un esposto alla Corte dei Conti. Alla magistratura contabile è stata infatti segnalata “la condotta imprudente, inerte ed ingiustificata della Sindaca e degli altri organi amministrativi” nella pratica di riacquisizione forzosa delle aree già oggetto di esproprio. La protesta dei cittadini, nonostante l’estate, non è quindi andata in vacanza. Alla magistratura ora l’onere di verificare la condotta del Campidoglio ed a chi lo guida, il compito di fornire le risposte attese dai cittadini.

Tratto da: https://www.romatoday.it/zone/sangiovanni/appio-latino/ampliamento-parco-della-caffarella-doppia-denuncia-campidoglio.html