Comunali 2021, le primarie del Pd: a Roma e Torino si faranno. Dem scettici a Bologna, a Napoli verso intesa con i 5S

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Comunali 2021, le primarie del Pd: a Roma e Torino si faranno. Dem scettici a Bologna, a Napoli verso intesa con i 5SComunali 2021, le primarie del Pd: a Roma e Torino si faranno. Dem scettici a Bologna, a Napoli verso intesa con i 5S.

Dopo il rifiuto di Appendino anche nel capoluogo torinese si apre la strada per un accordo fra democratici e grillini. Percorso che fra i dem partenopei sembra già avviato. A Bologna si teme per il Covid, nella Capitale sì al confronto aperto anche a Calenda.

Le primarie del centrosinistra per le prossime comunali? A Roma si faranno, ma quasi sicuramente slitteranno al prossimo anno. A Torino sono state spostate a febbraio, terminato lo stato di emergenza che il governo ha prorogato fino al 31 gennaio. A Bologna non c’è proprio l’intenzione di farle: la base degli elettori ha un’età media alta e sarebbe troppo rischioso. A Napoli per ora non le vogliono fare. A Milano se Beppe Sala deciderà di ricandidarsi (scioglierà la riserva a novembre) non ce ne sarà bisogno. Se l’attuale sindaco dovesse scegliere di non partecipare alla corsa, il Pd locale probabilmente passerà dalle primarie, ma non è un argomento all’ordine del giorno.

E’ questo il quadro nei Comuni al voto nel 2021, all’indomani della notizia del gran rifiuto di Chiara Appendino a ricandidarsi alla guida del capoluogo Piemontese. Decisione che apre la strada a un accordo con il M5s.

E forse non è un caso che a Torino le primarie del centrosinistra sono state rimandate a febbraio, per prendere tempo in attesa di nuovi sviluppi sulle alleanze. Si voterà a febbraio, nel fine settimana tra sabato 6 e domenica 7. Almeno questo dice la bozza di regolamento che il segretario del Pd di Torino, Mimmo Carretta, proporrà al tavolo della coalizione che si riunirà giovedì sera.

Lo stesso Carretta oggi ribadisce a Repubblica che con l’abbandono di Appendino per il Pd locale non cambia e per ora non c’è stata nessuna indicazione dal partito di avviare un percorso comune con i cinquestelle.

A Roma la direzione del Pd locale ieri sera ha deciso che le primarie si faranno “senza se e senza ma”. E questo vale anche per il candidato in pectore Carlo Calenda “benvenuto all’interno di questo percorso, che per noi è imprescindibile”, hanno detto i dem romani.

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Da parte sua Calenda risponde con un tweet, in cui afferma di non temere le primarie e cita anche il sondaggio di Repubblica:

A Bologna, invece, c’è molto scetticismo fra i circoli dem sull’opportunità di fare o meno le consultazioni del centrosinistra. Il Covid fa paura e la tendenza è quella di evitare le situazioni a rischio, specie per gli anziani. Gli sfidanti principali sono l’assessore alla Cultura Matteo Lepore e l’europarlamentare Elisabetta Gualmini anche se resiste il nome del deputato dem Andrea De Maria.

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Anche a Napoli ogni decisione è ancora lontana e per il momento non ci sono certezze. La tendenza del Pd partenopeo è, comunque, di non fare le primarie. Il segretario metropolitano Marco Sarracino sostiene la linea dell’alleanza con il M5s e ha espresso la sua contrarietà alle primarie: “Questo dibattito lo lasciamo alle altre forze politiche. Noi intanto costruiamo proposte per le comunità”.

Tratto da:
https://www.repubblica.it/politica/2020/10/14/news/pd_primarie_comunali_roma_torino_bologna_napoli-270525612/