Estorce la casa e gli viene assegnata: l’ultimo escamotage del clan Spada di Ostia

Casa-Clan_Spada

Dopo lo scandalo sanatoria, un altro caso: la famiglia caccia l’inquilina e ottiene l’alloggio

Per le strade di Nuova Ostia nulla è come appare. Nemmeno i nomi sulle targhette dei citofoni. Fittizi, spesso prestati per coprire il racket delle case popolari, aprono un varco verso una realtà parallela. Accade anche in via Domenico Baffigo, dove una famiglia con tutte le carte in regola ha dovuto cedere alle leggi non scritte degli Spada. Una donna del clan sinti l’ha sfrattata e da tre anni si è piazzata nell’appartamento. Poi, come stanno cercando di appurare i vigili urbani del comando di Ostia, avrebbe pure ottenuto la regolare assegnazione dell’abitazione sottratta ai legittimi proprietari.

La segnalazione è stata girata in procura e gli investigatori, considerato anche il clamore scatenato dalla notizia dell’assegnazione di una casa Erp ( edilizia residenziale pubblica) a Giuseppe Spada, presto verificheranno questa vicenda assieme ai dirigenti del dipartimento Politiche abitative. Gli agenti della polizia municipale, infatti, hanno in mano la denuncia degli inquilini sfrattati dall’organizzazione criminale che, fino al blitz congiunto di polizia e carabinieri di fine gennaio, controllava il X municipio a suon di minacce, pestaggi e spaccio: “È entrata in casa e ci ha mandato via minacciandoci. Ci ha dato giusto il tempo di raccogliere le nostre cose e poi ci ha cacciati. Ma noi avevamo diritto a quell’appartamento”.

Il caso non è isolato. I carabinieri della compagnia di Ostia, comandati dal colonnello Pasqualino Toscani, stanno vagliando un elenco in cui il cognome Spada ricorre spesso. Sono almeno dieci, infatti, i membri del clan che, da occupanti abusivi, hanno richiesto al Comune la stessa sanatoria a cui ha avuto accesso Giuseppe, lo zio del boss Carmine e di Roberto, il pugile della famiglia sinti ora in carcere per aver aggredito a testate il giornalista di Nemo Daniele Piervicenzi. Nella lista in possesso dei militari ci sono case popolari, tutte di proprietà del Campidoglio, in via Alberto Lutulli, via delle Ebridi, nella stessa via Domenico Baffigo, in via della Martinica, via Guido Vincon, via Marino Fasana e piazza Ener Bettica.

Proprio qui si trova la casa di Giuseppe Spada. Pochi metri quadrati occupati nel 2001 che, dopo il parere positivo all’assegnazione rilasciato dal Campidoglio, hanno scatenato il putiferio in piena campagna elettorale. Comune contro Regione, Regione contro Comune in un velenosissimo rimpallo sulle tempistiche della sanatoria approvata dalla Pisana in era Marrazzo. A Palazzo Senatorio da ieri sventolano una sentenza del Tar del Lazio datata 2015. “Il provvedimento – spiega l’assessora al Patrimonio Rosalba Castiglione – conferma che non c’è alcuna scadenza per l’iter di esame della sanatoria delle occupazioni abusive. Chi occupava una casa popolare entro il 20 novembre del 2006 poteva fare domanda per diventare legittimo assegnatario. Una norma che premiava e privilegiava le occupazioni a danno di chi attende per anni onestamente l’assegnazione” . Quindi, è questa la sintesi made in M5S, la colpa sarebbe tutta della Regione. Che risponde così: “Evitiamo di rincorrere l’assessora Castiglione, la legge è chiarissima. La procedura avviata nel 2007 si chiudeva dopo due anni” . E la casa di Giuseppe Spada? Dal Comune spiegano che non c’è stata ancora nessuna assegnazione: ” Siamo fermi a un parere. Ci sono altri step e una serie di controlli in atto” . Insomma, a 12 giorni dalle urne, la linea è chiara: i grillini cercheranno in ogni modo di togliere quell’alloggio al clan prima delle urne.

Tratto da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/02/21/news/estorce_la_casa_e_gli_viene_assegnata_l_ultimo_escamotage_del_clan_spada_di_ostia-189362380/