L’estate non è per tutti

bChe estate questa estate, sarà indimenticabile per afa e caldo. Gran parte degli italiani sono in vacanza in luoghi di mare o di montagna ma una parte, quella dei “disperati”, rimane in città in mezzo all’asfalto rovente e alla solitudine di chi non può. La tv, la radio così come i social non fanno altro che far ricordare villeggiature, luoghi d’incanto e di divertimento, tanto che tutta la negatività dell’impossibilità di viaggiare diviene esponenziale. Perché non ci si rende conto che il mondo non è per tutti uguale, e si continua invece a evidenziare esistenze senza limiti ne economici ne fisici?

Ieri sono passata davanti al Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma nell’ora delle visite e ho visto una moltitudine di persone che andavano a trovare “la malattia”, erano veramente tanti e mi sono chiesta come mai nessuno ne parli in questo periodo dell’anno. Così come mi sono fatta la stessa domanda nel passare con la macchina nella zona popolare romana di Primavalle, dove numerosi bambini e adulti stavano in queste grige case popolari su piccoli terrazzi o affacciati alle finestre. Come mai non si parla di povertà ad agosto? Forse pare brutto? O triste? È un’indecenza, chi sta bene non vuol pensare a chi soffre, a mio avviso tutto ciò non si commenta, si pensa sempre di più a valori esasperati dalla follia del divertimento e dei colori di chi evade dalla realtà.

È giusto andare in vacanza, è un diritto, ma i mass media non possono cancellare o esasperare chi vive la normalità di chi non può spendere o muoversi. Di chi è la colpa? Secondo me è conseguenza di un “sano” egoismo di chi può, di chi ostenta ma anche del decennio di Berlusconi. Il caro Silvio e la sua gente hanno puntato tutto sull’immagine, sul bello, sull’impossibile e sull’irraggiungibile. Chi sa se quest’uomo ha pensato a quanto sia frustrante per chi non è, come lui, obbligato a confrontarsi con la sua esistenza. Forse vi sembrerà una forzatura quanto dico, e un po’ lo è, ma questa è la vera differenza tra centrodestra e centrosinistra. Attenzione quindi a non farvi convincere dai suoi messaggi politici, perché dietro quella corrente di partito c’è chiusa la felicità per far sentire infelici gli altri.

Tratto da: http://www.huffingtonpost.it/ileana-argentin/lestate-non-e-per-tutti_a_23073283/