Non accessibili le metro Flaminio e Spagna, Comune e Atac condannati

Dopo la disavventura di due ragazzi costretti a muoversi sulla sedia a rotelle rimasti intrappolati nelle stazioni per assenza di ascensori funzionanti, il Tribunale ordinato l’abbattimento delle barriere architettoniche e stabilito che il Campidoglio dovrà pagare un risarcimento

Campidoglio e Atac condannati dal Tribunale di Roma per «condotta discriminatoria nei confronti delle persone disabili a causa del mancato abbattimento delle barriere architettoniche presso le stazioni della metropolitana Flaminio e piazza di Spagna nonché per il mancato funzionamento degli ascensori presso la fermata Subaugusta». Con un’ordinanza «dello scorso 2 settembre, resa pubblica in data odierna (mercoledì, ndr)», si delinea il primo capitolo di una vicenda – promossa dall’associazione Luca Coscioni – partita dopo la disavventura subita da due ragazzi costretti a muoversi sulla sedia a rotelle che, spiegano dall’associazione Luca Coscioni, «sono rimasti intrappolati per ben due volte per più di un’ora sotto la metropolitana a causa del mancato funzionamento degli impianti di traslazione (ascensori e servoscala)».

Interventi e risarcimenti

Poco, anzi nulla, è cambiato da quell’episodio. Ma ora, proseguono dall’associazione, «Roma Capitale e Atac dovranno risarcire il danno subito dai ragazzi e rimuovere tutti gli impedimenti che ancora oggi impediscono a chi ha difficoltà motorie di accedere alle fermate della metro prive degli impianti di traslazione o di avvalersi degli ascensori e dei servoscala che, sebbene esistenti, l’azienda di trasporto disattiva dopo un certo orario». La presenza delle barriere architettoniche affligge tutta la Capitale, non solo i mezzi pubblici romani: marciapiedi dissestati, scivoli occupati dalle auto in sosta selvaggia, accessi facilitati assenti. Dal centro alla periferia: spostarsi per chi ha difficoltà motorie, o anche solo per le mamme con passeggino, è impresa improba. «La decisione del Tribunale dimostra l’autentica via crucis che le persone disabili devono affrontare ogni giorno a causa della presenza delle barriere architettoniche sparse ovunque sul suolo capitolino che impediscono a chi soffre di ridotte capacità motorie di accedere ai mezzi di trasporto pubblico – spiegano ancora dall’associazione – Altro che città all’altezza delle grandi metropoli europee, ormai a Roma le persone diversamente abili vivono una situazione non più sostenibile, costrette a spostarsi da un luogo all’altro in modo non autonomo e dignitoso; una realtà che ci umilia agli occhi degli altri Paesi».

L’appello alla sindaca Raggi

Da qui, l’appello all’attuale amministrazione. «La giunta e il sindaco Virginia Raggi devono cominciare ad assumersi per intero tutte le loro responsabilità – continua il comunicato dell’associazione – visto e considerato che l’attuale Sindaco di Roma durante la campagna elettorale aveva promesso un forte impegno della sua Giunta sul fronte dell’abbattimento delle barriere architettoniche al fine di garantire l’accesso ai mezzi di trasporto pubblico di tutte le persone affette da disabilità». L’associazione Luca Coscioni si riferisce al nuovo «disability manager» del Comune di Roma, «al quale viene chiesto innanzitutto di impegnarsi affinché siano presto attuati gli interventi ordinati dal Tribunale di Roma, con la speranza che si possano presto cominciare a vedere i primi segni della famosa discontinuità promessa da questa Amministrazione in campagna elettorale». L’associazione Luca Coscioni si batte da anni per la libertà di tutte le persone disabili, attraverso numerose attività, iniziative e campagne.

Tratto da: http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_ottobre_04/non-accessibili-metro-flaminio-spagna-comune-atac-condannati-72590886-a913-11e7-8539-6c9b026c835a.shtmlMetro-A roma_