Primarie nei municipi, incognita quote rosa: un terzo dei candidati dovrà essere donna

PDcerchio_ø10.epsSi attende il via libera al regolamento. Possibile uno slittamento della data di consegna delle candidature

Dovrebbe arrivare in serata la fumata bianca sul regolamento per le primarie nei municipi del centrosinistra. Il segretario del PD Roma Andrea Casu ha convocato la riunione della coalizione, chiamata a sciogliere gli ultimi nodi tecnici. Non mancano le incognite politiche, tanto che negli ultimi giorni era circolata l’ipotesi cancellazione della consultazione per i 15 territori. Eventualità quest’ultima che, secondo quanto apprende RomaToday da più fonti autorevoli della coalizione, è totalmente da escludere. Qualcuno però, nell’ambito della coalizione, riproporrà l’idea.

Che fare nei territori già governati dal centrosinistra
C’è da capire cosa fare in due municipi, dove i due presidenti uscenti hanno manifestato l’intenzione di ricandidarsi. In uno, nel II, Francesca Del Bello vuole correre per il bis. Contraria alla ricandidatura senza passare dalle primarie una parte del PD, legata ai popolari, che sta lavorando alla discesa in campo di Caterina Boca, già presidente della commissione politiche sociali in Municipio e avvocato della Caritas. Nel secondo, l’VIII, Amedeo Ciaccheri deve sciogliere le riserve. In entrambi i casi bisognerà capire se la linea è quella della riconferma dei presidenti nei territori già governati, oppure se la candidatura verrà rimessa in palio nei gazebo del prossimo 20 giugno.

Il nodo quote rosa
C’è poi l’incognita quote rose. Nella dirigenza dem, sfogliando le possibili candidature, si è osservata la presenza di poche, pochissime, donne. Un tema, quello della presenza femminile, sul quale si vogliono evitare polemiche anche per non indebolire la corsa di Roberto Gualtieri che ha in una donna, Virginia Raggi, la rivale da battere. Nel PD si sta pensando di valutare attentamente le candidature nei singoli municipi, in modo tale da garantire nomi femminili forti e vincenti almeno per un terzo dei futuri aspiranti presidenti. Anche per questo, consapevoli della delicatezza della questione, si starebbe valutando anche di spostare più in là, oltre il 25 maggio, la consegna delle candidature per le presidenze di municipio.

I candidati, municipio per municipio
In effetti, sfogliando la rosa dei possibili candidati, la presenza femminile è assai carente e, a conti fatti, nei soli municipi II e XV ci sono candidate donne vincenti. Nel I municipio, dove Sabrina Alfonsi lascerà dopo 2 mandati, sono pronti a scendere in campo Emiliano Monteverde e Stefano Marin. Antongiulio Pelonzi, capogruppo dem in Campidoglio, è un nome che circola e che pesa. Toccherà a lui sciogliere la riserva: in caso positivo, fonti qualificate dem lasciano trapelare che il partito potrebbe spingere per la candidatura unica, da opporre a un candidato del resto della coalizione. Nel II municipio, come detto, Francesca Del Bello, presidente uscente, c’è. E’ legata alla corrente di Claudio Mancini e contro di lei, da tempo, è in atto una guerra dell’area popolare, capeggiata sul territorio da Andrea Alemanni. Si preme per le primarie, ma parte del partito punta a blindarla. Contro di lei è pronta Caterina Boca: nella riunione di oggi sono attese scintille. Nel III municipio, dove l’uscente Giovanni Caudo sfiderà Roberto Gualtieri per fare il candidato sindaco, nell’attuale maggioranza è forte la candidatura di Stefano Sampaolo. Il PD invece avrebbe trovato l’unità su Francesco Pieroni. Nel IV municipio Massimiliano Umberti è pronto a correre per la presidenza, sfidato da Federico Proietti, responsabile organizzazione della segreteria del partito locale. Nel V municipio la quadra sarebbe stata trovata sul nome di Mauro Caliste. Ai gazebo dovrebbe trovare Stefano Veglianti, sostenuto da POP di Marta Bonafoni e, in modo anomalo, anche da areadem che nel municipio ha in Michela Di Biase la propria referente. Alla consigliera regionale non sarebbe andato giù l’accordo tra Massimiliano Valeriani ed Eugenio Patanè, sostenitori di Caliste proprio contro il “potere” della Di Biase in zona.

In VI municipio il nome più forte è quello di Fabrizio Compagnone. Avanza però la candidatura della libraia resistente, Alessandra Laterza, sulla quale potrebbero convergere alcune associazioni e partiti esterni al PD. Nel VII municipio è sulla bocca di tutti il nome di Carlo Mazzei, segretario del PD San Giovanni e appartenente alla corrente di Claudio Mancini. A sfidarlo dovrebbe essere Francesco Laddaga. Nel VIII municipio Amedeo Ciaccheri per Liberare Roma scioglierà la riserva oggi. In caso contrario tutta da sfogliare è la rosa dei nomi. In IX municipio Augusto Gregori, di base riformista, è il nome più forte. Dovrà vedersela con Alessandro Lepidini, con un candidato dell’area zingarettiana e, forse, anche con un nome di Articolo Uno.

Nel X municipio Andrea Bozzi è il civico più gettonato, anche se molto corteggiata è la capogruppo dem Margherita Welyam. In XI Gianluca Lanzi correrà senza dubbio. In XII Elio Tomassetti è nome forte. A sfidarlo potrebbe essere il giovane Lorenzo Marinone. In XIII Roberto Fera è il nome più forte. In XIV si dovrebbero contendere la candidatura Alessio Cecera e Marco Dalla Porta. In XV municipio ha già annunciato la discesa in campo Luigina Chirizzi. A lei dovrebbe contrapporsi l’ex presidente Daniele Torquati.

Tratto da:
https://www.romatoday.it/politica/elezioni/roma-2021-comunali/primarie-municipi-quote-rosa.html