Riforma elettorale Una testa e un voto propongono tre exministri

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Anche tre ministri emeriti, Maria Chiara Carrozza, Giuseppe Fioroni e Cecile Kyenge, hanno aderito all’appello “Una persona, un voto” promosso da padre Alex Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone stabilmente residenti in Italia.

E insieme a loro gia’ 165 parlamentari in carica di varie forze politiche sia di maggioranza che di opposizione: Roberta Agostini, Luisella Albanella, Maria Amato, Sofia Amoddio, Ileana Argentin, Tiziano Arlotti (relativamente alle elezioni amministrative), Massimo Artini, Lorenzo Basso, Eleonora Bechis, Paolo Beni, Massimiliano Bernini, Giuseppe Berretta, Maria Teresa Bertuzzi, Stella Bianchi, Tamara Blazina, Fabrizio Bocchino, Antonio Boccuzzi, Paola Boldrini, Francesca Bonomo, Michele Bordo, Daniele Borioli, Luisa Bossa, Chiara Braga, Beatrice Brignone, Claudio Broglia, Vincenza Bruno Bossio, Enrico Buemi, Renata Bueno, Salvatore Capone, Sabrina Capozzolo, Renzo Carella, Anna Maria Carloni, Elena Carnevali, Mara Carocci, Marco Carra, Maria Chiara Carrozza, Floriana Casellato, Franco Cassano, Felice Casson, Marco Causi, Massimo Cervellini, Vannino Chiti, Eleonora Cimbro, Monica Cirinna’, Giuseppe Civati, Laura Coccia, Roberto Cociancich, Paolo Corsini, Paolo Cova, Giuseppe Luigi Cucca, Gianni Cuperlo, Erica D’Adda, Alfredo D’Attorre, Luigi Dallai, Loredana De Petris, Lello Di Gioia, Marco Di Lello, Nerina Dirindin, Umberto D’Ottavio, Donatella Duranti, Laura Fasiolo, Nicoletta Favero, Marco Fedi, Ciccio Ferrara, Elena Ferrara, Giuseppe Fioroni, Vincenzo Folino, Cinzia Fontana, Paolo Fontanelli, Federico Fornaro, Filippo Fossati, Nicola Fratoianni, Carlo Galli, Paolo Gandolfi, Daniela Gasparini, Maria Grazia Gatti, Anna Giacobbe, Francesco Giacobbe, Andrea Giorgis, Gianni Girotto, Luisa Gnecchi, Miguel Gotor, Gero Grassi, Monica Gregori, Giuseppe Guerini, Maria Cecilia Guerra, Paolo Guerrieri, Maria Iacono, Pietro Ichino (relativamente alle elezioni amministrative), Vanna Iori, Florian Kronbichler, Luigi Lacquaniti, Silvio Lai, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Andrea Maestri, Patrizia Maestri, Gianna Malisani, Luigi Manconi, Massimiliano Manfredi, Claudia Mannino, Irene Manzi (relativamente alle elezioni amministrative), Maino Marchi, Raffaella Mariani, Giovanna Martelli, Claudio Martini, Michela Marzano, Alessandro Mazzoli, Michele Meta, Corradino Mineo, Franco Mirabelli, Michele Mognato, Daniele Montroni, Mario Morgoni, Delia Murer, Martina Nardi, Luis Alberto Orellana (relativamente alle elezioni amministrative), Francesco Palermo, Oreste Pastorelli, Luca Pastorino, Edoardo Patriarca, Carlo Pegorer, Serena Pellegrino, Vinicio Peluffo, Caterina Pes, Alessia Petraglia, Stefania Pezzopane, Salvatore Piccolo, Antonio Placido, Francesca Puglisi, Laura Puppato (relativamente alle elezioni amministrative), Roberto Rampi, Francesco Ribaudo, Lucrezia Ricchiuti, Lara Ricciatti, Maria Grazia Rocchi, Giuseppe Romanini, Gessica Rostellato, Roberto Ruta, Gian Carlo Sangalli, Giovanna Sanna, Mario Sberna, Francesco Scalia, Gian Piero Scanu, Gea Schiro’, Arturo Scotto, Chiara Scuvera, Angelo Senaldi, Marina Sereni, Camilla Sgambato, Gianluca Susta, Bruno Tabacci, Veronica Tentori, Alessandra Terrosi, Marietta Tidei, Walter Tocci, Stefano Vaccari, Giuseppe Vacciano, Daniela Valentini, Liliana Ventricelli, Walter Verini, Adriano Zaccagnini, Sandra Zampa, Alessandro Zan, Giorgio Zanin; ed e’ ragionevole prevedere che molti altri se ne aggiungeranno nei prossimi giorni.

E insieme a loro migliaia di cittadini, tra cui innumerevoli illustri personalita’ della vita culturale, morale, civile ed istituzionale, personalita’ come Giancarla Codrignani, Francuccio Gesualdi, Heidi Gaggio Giuliani, Chiara Ingrao, Raniero La Valle, Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia, Riccardo Orioles, Moni Ovadia, Annamaria Rivera.

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A sostegno del diritto di voto per tutti coloro che in Italia vivono stabilmente da tempo, qui lavorano e qui pagano le tasse, vi e’ un vasto consenso sia nell’opinione pubblica che tra i giuristi e nelle istituzioni.

L’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia (che rappresenta tutti i Comuni italiani) per quanto attiene all’ambito di sua specifica competenza e peculiare interesse, ovvero in riferimento alle elezioni comunali, da anni ha predisposto un progetto di legge recante “Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita’”.

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Si tratta infatti di prendere atto della realta’: pressoche’ un decimo della popolazione italiana e’ composto di persone non native ma che in Italia hanno deciso di vivere e all’Italia danno un contributo rilevante in termini economici, sociali, culturali, morali, civili. E grazie al cielo che ci sono: poiche’ il loro lavoro ha sostenuto e sostiene l’economia italiana; hanno contribuito in misura decisiva a garantire la tenuta del sistema pensionistico italiano; ed e’ grazie a loro che l’Italia non e’ sprofondata in un disastroso declino demografico.

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Per quanto poi riguarda i loro figli, nati in Italia, che studiano in Italia, che crescono nella lingua e nella cultura italiana e hanno sempre vissuto nel nostro paese, ebbene, solo dei razzisti patologici possono negare che questi bambini e questi ragazzi siano italiani a tutti gli effetti.

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E’ scritto nell’appello: “”Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all’Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano”; e poiche’ Il fondamento della democrazia e’ il principio “una persona, un voto”, “l’Italia essendo una repubblica democratica non puo’ continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui”.

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Cessi pertanto una discriminazione anacronistica e obbrobriosa.

Cessi questa “decimazione elettorale” del popolo italiano come realmente e’: composto di nativi e di immigrati qui stabilmente residenti.

Si adempia la democrazia.

Una persona, un voto.

Il momento e’ ora.

 

Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo (che coordina l’iniziativa dell’appello “Una persona, un voto”).

Tratto da: http://www.farodiroma.it/2017/09/18/riforma-elettorale-testa-un-voto-propongono-tre-ex-ministri/