Roma, Casa donne: la revoca è ufficiale. Il direttivo: “Ci opporremo in tutte le sedi”

pLa prima donna sindaco è anche il primo sindaco a cacciare le donne da una sede che da oltre trenta anni si occupa di violenza e minoranze in città
Era stata annunciata lo scorso 25 luglio, dall’assessora Rosalba Castiglione dopo una riunione in assessorato. E adesso la revoca della concessione del Buon Pastore alla Casa Internazionale delle Donne è ufficialmente arrivata. “Dopo mesi di attesa di una risposta alle nostre proposte, il comune di Roma ha pensato bene di agire il 3 di agosto” dicono con grande amarezza dalla Casa. “Solo oggi ci comunica che le nostre richieste e le nostre proposte, presentate a gennaio, sarebbero infondate e inaccettabili. Senza una parola di motivazione, senza nessuna documentazione a sostegno. Noi ci opporremo in tutte le sedi e continueremo a sostenere il progetto Casa Internazionale delle Donne, la sua autonomia e libertà. La Casa Internazionale delle Donne è una ricchezza della città, non costa un euro di denaro pubblico per la sua gestione, solo non riesce a pagare una parte di un canone del tutto sproporzionato e insostenibile. Vista la disponibilità espressa dal comune di Roma a una transazione, avanzeremo una proposta, nei tempi più rapidi possibili”.
“Virginia, vieni con noi alla Casa delle Donne”, l’invito delle artiste alla sindaca
Sulla questione è subito intervenuta anche Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio nel cui territorio si trova la Casa, insieme a tutta la sua giunta: “Con una puntualità inconsueta per questa amministrazione comunale, l’annunciata revoca della concessione del Buon Pastore al Consorzio Casa Internazionale delle Donne è stata notificata questa mattina. Arriva agli inizi di agosto, come spesso accade con provvedimenti impopolari e ingiusti, nel tentativo di nasconderli o sperando di non suscitare reazioni”.

“È inutile che le assessore coinvolte continuino ad invitare ad effettuare donazioni alla Casa: questo è quello che stanno facendo e faranno le cittadine e i cittadini che hanno saputo riconoscere il valore di questa esperienza. Valore che invece hanno misconosciuto e negato, contro ogni evidenza, la prima donna sindaca di Roma e la sua giunta, incluse le assessore che hanno seguito il dossier. Sottolineiamo la differenza di atteggiamento avuta dalla giunta regionale del Lazio, che ha invece dichiarato, in suo atto approvato di recente: ‘La Casa Internazionale delle Donne è da anni un presidio unico nel suo genere e svolge con continuità un’opera meritoria di contrasto al razzismo e alle discriminazioni, e di sostegno alle donne in difficoltà'”.

“Come abbiamo già avuto modo di dire” ha concluso Alfonsi con la sua giunta “la Casa non eroga servizi, elabora politiche pensate dalle donne per le donne: è questa la pratica femminista che evidentemente non può più essere tollerata. Ma noi non molliamo: la Casa siamo tutte (e tutti) e resisteremo al suo fianco”.

 

Da mesi artisti come Zerocalcare, cittadini e cittadine, musicisti, attori e attrici si sono mobilitati in sostegno della Casa. Con concerti, convegni, spettacoli, incontri. Ma non è servito a niente, la giunta comunale è andata dritta per la sua strada, senza dare ascolto alle mille voci di una città che non vuole vedere scritta la parola fine su una storia che ha tanto segnato e tanto ha fatto per gli ultimi trenta anni di questa città

Tratto da:
http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/08/03/news/roma_casa_donne_la_revoca_e_ufficiale_il_direttivo_ci_opporremo_in_tutte_le_sedi_-203313920/