Roma, crisi giunte M5S: cade anche il III. Capoccioni via

foto IPP/zumapress     23/06/ 2017 - Roma  il sindaco di roma    Virginia Raggi inaugura  un punto di rinfresco ai Fori Imperiali  warning available only for italian markets

Dopo Garbatella anche Montesacro sfiducia la minisindaca. “Tanto torno come delegata”. Pressing sui dissidenti

Finisce tra schiamazzi e frecciatine, dopo un consiglio di otto ore, l’avventura pentastellata nel III municipio, quello di Montesacro. Si è conclusa, com’era prevedibile, 13 a 12 la votazione della mozione di sfiducia della presidente 5s Roberta Capoccioni che da tempo – col passaggio di tre consiglieri al Gruppo Misto e una a Fratelli d’Italia – aveva perso la maggioranza. Anche se “la maggioranza non l’ho persa, non l’ho mai avuta” , ha ammesso la minisindaca, che nel suo intervento nel primo pomeriggio, ben prima della votazione, ha riepilogato i suoi risultati.

“Potrei stare qui ore a raccontare tutto quel che abbiamo fatto” , ha detto Capoccioni, fogli alla mano, tra chi la applaudiva e chi le urlava “Vai a casa!”. Poi ha ringraziato assessori, segreterie e uffici. Come se già conoscesse l’esito. Ma non senza prima togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Questa sfiducia non è per il territorio. È un atto politico – ha aggiunto, rivolgendosi all’opposizione – siete qui per fare campagna elettorale contro Roberta Lombardi”, ora candidata alla presidente della Regione, di cui era stata assistente e che ora, per sua ammissione, continua a sentire abitualmente.

In una sala gremita di cittadini, comitati di quartiere, attivisti, presidenti e politici di ogni partito arrivati da tutta Roma, la votazione è arrivata solo alle 21.15, dopo che tutti i consiglieri, maggioranza e minoranza, hanno fatto il loro intervento di 15 minuti, più i tre previsti per la dichiarazione di voto. E soprattutto dopo che dai vertici 5s – del Comune ma non solo – ci si è spesi per impedire in tutti i modi che dopo l’VIII municipio, caduto a marzo 2017 con le dimissioni di Paolo Pace, fosse la volta del III, a dieci giorni dalle elezioni. Come la funzionaria dell’Agenzia delle Dogane e in lista per la Camera, Claudia Giacchetti, che martedì ha contattato e (in alcuni casi) incontrato molti dei 13 dell’opposizione cercando di convincerli a non presentarsi, ieri, alla seduta nell’aula di Montesacro.

Ai consiglieri dissidenti passati al Gruppo Misto e a Fdi Giacchetti avrebbe addirittura proposto una carica altrove, oltre alla testa di due mini- assessori 5s. Perdere il parlamentino, per lei che nel III municipio ha il suo collegio, “è un grande danno” , avrebbe detto. In termini di voti, chiaramente.

Accese, ieri pomeriggio, le reazioni dei cittadini, alcuni dei quali sono stati allontanati dai vigili urbani, mentre fin da inizio seduta (13.30) è stato infuocato il botta e risposta dei consiglieri: col capogruppo Roberto Monaldi sempre in pole position, pronto sempre a prendere parola durante gli interventi dell’opposizione. ” Questo consiglio è nato come un aborto – ha detto il 5s Mario Novelli, che mesi fa aveva abbandonato la poltrona di presidente d’aula – ma Roberta Capoccioni esce da quest’esperienza senza ombre e senza macchia”. Esce, ma in fondo nemmeno troppo.

“Sarò la delegata per questo territorio” , ha detto infatti la minisindaca, a questo punto ex. ” Me l’ha proposto direttamente Virginia Raggi, con cui mi sono sentita oggi (ieri, ndr)”. Ma “a me”, nonostante la sfiducia, ” non cambierà niente: sono forte di quel che ho fatto, dal bilancio alle iniziative. E tanto ancora ho da fare ” . Come delegata, praticamente fin da subito: ” Giusto i tempi burocratici legati alla nomina ” , ha concluso Capoccioni, che nei suoi tre minuti di dichiarazione di voto ha ricordato a tutti, partiti e cittadini, che tanto “il Movimento 5 Stelle resta”.

Tratto da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2018/02/22/news/roma_crisi_giunte_m5s_cade_anche_il_iii_capoccioni_via-189450446/