Siria, riprendono i raid turchi al confine. Si riunisce il Consiglio sicurezza Onu

ppANKARA. Nel secondo giorno dall’ingresso delle truppe di Ankara in territorio siriano, la Turchia ha ripreso a lanciare raid aerei sulla città siriana di Ras al-Ain, nel governatorato di al-Hasakahal, nel Nord-Est. Lo riferiscono fonti del regime siriano alla tv panaraba al-Arabiya. La città è al confine con la Turchia e vi sono postazioni delle milizie curde di protezione popolare. Le forze turche, sostenute dalle milizie arabo-siriane filo-Ankara sono riuscite a sfondare le resistenze delle forze curdo-siriane a est dell’Eufrate, nelle località di Bir Ashiq, Hawi, Kassas, nel distretto frontaliero di Tall Abyad. Cinque soldati turchi, riporta al-Arabiya, sarebbero rimasti uccisi.

“Il nostro esercito continua la sua lotta contro i terroristi, con la priorità di proteggere i civili dalle minacce – scrive intanto su Twitter il vice presidente turco Fuat Oktay, preparandosi alla riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza Onu prevista per oggi – Agendo nell’ambito dei suoi diritti riconosciuti dal diritto internazionale e del diritto all’autodifesa stabilito dalla Carta dell’Onu, la Turchia è determinata a drenare la palude del terrore che minaccia i nostri confini e rappresenta una minaccia per il mondo intero”. Oktay ha quindi spiegato che “la nostra più grande aspettativa è che l’opinione pubblica mondiale abbia la stessa determinazione a combattere contro le organizzazioni terroristiche”.

 

L’operazione denominata “Fonte di pace” dal presidente turco Recep Erdogan, è iniziata martedì con raid aerei sul Nord-Est della Siria, enclave dei curdo-siriani. L’intenzione di Ankara, secondo quanto dichiarato dal governo, è di rimuovere le forze curde dal confine siriano-turco al fine di creare “una zona cuscinetto sicura” per permettere il rientro dei rifugiati siriani. La mossa del presidente turco è arrivata dopo l’annuncio americano del ritiro dlele forze Usa dalla regione. Decisione in seguito ridimensionata, dopo le critiche piovute sull’Amministrazione Trump sia da parte repubblicana che democratica, che dallo stesso Pentagono.

Il Segretario di Stato Mike Pompeo ha dichiarato oggi che Washington “non ha dato luce verde ad Ankara” per l’offensiva militare in Siria. “E’ falso”, ha detto Pompeo in un’intervista, senza dare ulteriori spiegazioni , salvo dichiarare che la Turchia “è legittimimamente preoccupata”.

Medici Senza Frontiere ha fatto sapere che è pronta a fornire cure mediche: “Le nostre équipe a Tal Abyad si stanno preparando per un potenziale aumento dei pazienti a causa del conflitto, mentre le nostre équipe a Ain Al Arab (Kobane), Ain Issa, Al Mallikeyeh, Raqqa e Tal Tamer sono in stand-by, pronte a fornire assistenza in caso di necessità – si legge nel comunicato – Abbiamo già visto persone sfollate da località lungo il confine e siamo molto preoccupati che l’intervento militare minaccerà la sicurezza e la salute della popolazione siriana. MSF chiede attenzione e rispetto per il diritto internazionale umanitario, per garantire la protezione dei civili, degli ospedali, delle ambulanze e del personale medico e umanitario.”

Tratto da:

https://www.repubblica.it/esteri/2019/10/10/news/siria_riprendono_i_raid_turchi_al_confine_riunione_d_emergenza_del_consiglio_sicurezza_onu-238154080/?ref=RHPPLF-BL-I238106845-C8-P2-S1.8-T1