Siria: scontri al confine nonostante il cessate il fuoco

Tregua di 120 ore per favorire il ritiro dei curdi. Telefonata Conte-Erdogan

In this photo taken from the Turkish side of the border between Turkey and Syria, in Karkamis, Gaziantep province, southeastern Turkey, a Russian flag is hoisted on a damaged building near the Syrian town of Zor Mahar, Thursday, Oct. 17, 2019. The building is believed to be a former outpost of the Kurdish People's Protection Units, or YPG. (ANSA/AP Photo/Emrah Gurel) [CopyrightNotice: Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved]
Scontri sporadici e bombardamenti di artiglieria sono in corso lungo il confine nel nordest della Siria nell’area di Ras al-Ain, nonostante l’accordo sul cessate il fuoco annunciato ieri.

L’esercito turco e le milizie siriane sue alleate hanno compiuto “crimini di guerra” durante l’operazione militare contro i curdi nel nord-est della Siria, denuncia Amnesty International.

Turchia e Stati Uniti hanno infatti raggiunto un accordo per un cessate il fuoco in Siria di 120 ore in cui gli Usa favoriranno l’evacuazione dei combattenti curdi dalla zona di sicurezza concordata con Ankara. Lo ha detto il vicepresidente americano Mike Pence dopo l’incontro con Erdogan.

Sul tavolo c’è di più: l’inviato del presidente Trump annuncia che le sanzioni imposte dagli Usa alla Turchia per l’offensiva in Siria saranno tolte appena il cessate il fuoco diventerà permanente. E nell’attesa nopn ne verranno imposte delle altre.

Inoltre la Turchia otterrà una zona di sicurezza concordata con gli Usa di circa 32 km (20 miglia) oltre il suo confine con la Siria. La Turchia terminerà “totalmente” la sua offensiva militare in Siria solo dopo il ritiro dei combattenti curdi dalla zona di sicurezza di circa 30 km concordata con la Turchia. Ankara definisce l’accordo con gli Usa costituisce una “pausa” delle operazioni militari della Turchia in Siria, che si trasformerà in una fine definitiva dell’offensiva solo se i curdi si ritireranno interamente, come concordato. Secondo l’intesa,i combattenti curdi dell’Ypg dovranno lasciare la ‘safe zone’ della Turchia, essere disarmati e le loro strutture militari distrutte. Dopo l’annuncio dell’accordo la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan il 13 novembre alla Casa Bianca su invito del presidente americano Donald Trump è confermata.

DURA TELEFONATA TRA CONTE E ERDOGAN – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto un colloquio telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Nel corso della conversazione durata oltre un’ora, a quanto sia apprende da fonti di palazzo Chigi, Conte ha ribadito che l’Italia ritiene inaccettabile l’azione militare avviata in Siria. Durante il colloquio “non sono mancati momenti di forte tensione a fronte del fermo e reiterato invito del presidente Conte ad interrompere questa iniziativa militare, che ha effetti negativi sulla popolazione civile”. Conte ha chiesto a Erdogan di ritirare le truppe.

Intanto, crescono di intensità la accuse dei curdi alla Turchia di usare le armi chimiche: secondo le autorità curdo-siriane le forze turche avrebbero usato “fosforo bianco e napalm” dopo aver riscontrato un’inaspettata resistenza curda, in particolare nella città di Ras al Ayn. In un ospedale sarebbero ricoverati alcuni bambini con gravi ferite da ustioni. Non è possibile verificare in modo indipendente l’autenticità delle immagini. Ankara respinge le accuse dei curdi siriani: “Tutti sanno che l’esercito turco non ha armi chimiche. Alcune informazioni ci indicano che” le milizie curde dello “Ypg usano armi chimiche per poi accusare la Turchia”, ha detto il ministro della Difesa.

TRUMP SCRIVE A ERDOGAN, IL PRESIDENTE TURCO BUTTA LA LETTERA – “Non fare il duro” o “non fare lo scemo”, “lavoriamo a un buon accordo. Tu non vuoi essere responsabile del massacro di migliaia di persone, e io non voglio essere il responsabile della distruzione dell’economia turca”, ha scritto Donald Trump al presidente Recep Tayyip Erdogan in una lettera datata 9 ottobre. La lettera è stata “gettata nella spazzatura” dal presidente turco.

La crisi siriana sarà anche sul tavolo del Consiglio europeo in programma oggi a Bruxelles, con Conte. Mentre a Istanbul il presidente turco incontrerà il vicepresidente americano Mike Pence.

Tratto da: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2019/10/17/siria-trump-a-erdogan-non-fare-il-duro-no-al-massacro_c88e3706-7304-47aa-89f6-65532e811031.html