Smog, l’allarme di Legambiente: 26 capoluoghi fuorilegge. Roma ha sforato il limite per 15 giorni

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È un male ormai cronico quello che affligge le città italiane, alle prese con lo smog prodotto da traffico e riscaldamento che raggiunge il suo picco proprio nella stagione invernale. Se dal 2010 al 2019 il 28% delle città monitorate ha superato ogni anno i limiti giornalieri di Pm10 (le polveri sottili), nelle sole prime tre settimane del 2020 sono stati registrati 18 sforamenti di Pm10 in 5 città: Frosinone, Milano, Padova, Torino e Treviso. Proprio Frosinone e Torino sono le due uniche città ad aver sfondato il muro di mille giorni di inquinamento negli ultimi 10 anni.

La fotografia è stata scattata da “Mal’aria”, il report annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico in città, che in questa edizione, fa un bilancio, oltre che dell’inizio 2020, anche del 2019 e dell’ultimo decennio. L’emergenza smog, sottolinea Legambiente, è sempre più cronica e si ripresenta puntuale ogni anno. Lo dimostrano gli sforamenti del Pm10 non solo nelle 5 città (per almeno 18 giorni), ma anche a Napoli (16), e Roma (15). Un’emergenza smog che ha segnato anche il 2019, con 54 capoluoghi di provincia che hanno superato il limite per le polveri sottili o per l’ozono (O3), stabiliti rispettivamente in 35 e 25 giorni l’anno. In 26 dei 54 capoluoghi, il limite è stato superato per entrambi i parametri. Torino con 147 giorni (86 per il Pm10 e 61 per l’ozono) è la città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge, seguita da Lodi con 135 (55 per Pm10 e 80 per ozono) e Pavia con 130 (65 superamenti per entrambi gli inquinanti).

E anche il decennio 2010-2019, sottolinea l’associazione, ha visto «il 28% delle città monitorate da Legambiente che hanno superato i limiti giornalieri di Pm10 tutti gli anni, 10 volte su 10». Maglia nera a Torino, prima in classifica 7 volte su 10, con un totale di 1086 giorni di inquinamento in città. Un tetto, quello dei 1000 giorni di inquinamento, sfondato solo da un’altra città Frosinone. Alessandria con i suoi 896 giorni di sforamenti nel decennio è terza seguita da Milano (890), Vicenza (846 giorni) e Asti (836). Legambiente ricorda che l’inquinamento è al momento la più grande minaccia ambientale per la salute umana e provoca ogni anno oltre 60mila morti premature in Italia. «L’ormai cronica emergenza smog – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – va affrontata in maniera efficace. Le deboli e sporadiche misure anti- smog adottate, come il blocco del traffico, sono solo interventi palliativi. Ô urgente programmare interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, intervenire sul riscaldamento domestico. Solo così – conclude Ciafani – si potrà aggredire l’inquinamento atmosferico e affrontare la sfida climatica». La presentazione del rapporto è stata occasione, per Coldiretti, per diffondere un’analisi, in base alla quale in Italia ogni abitante dispone in città di appena 32,8 metri quadrati di verde urbano. «Una pianta adulta – ricorda l’organizzazione agricola, chiedendo misure strutturali per il verde pubblico – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno». Sui dati di Legambiente interviene anche la deputata di Forza Italia, Vicenza Labriola: «serve un piano nazionale antismog, non possiamo più mettere in campo misure spot».

Tratto da: https://www.ilmessaggero.it/roma/news/smog_roma_news_ultime_notizie_polveri_sottili_limiti_legambiente-5002290.html