Sperlonga, scuola costruita senza fondamenta: arrestati due imprenditori. Il gip: “Non avrebbe retto”

pI due avrebbero ottenuto l’appalto per l’ampliamento, la messa a norma e l’adeguamento della scuola “Aspri” promettendo mazzette all’allora responsabile dell’ufficio tecnico comunale

Una nuova ala di una scuola costruita senza fondamenta per risparmiare sui costi dei lavori per un appalto vinto con un’offerta a ribasso. Un sistema corruttivo senza freni e senza scrupoli. Pronto anche a mettere in pericolo decine di giovanissimi studenti. Questa l’inquietante fotografia di un certo modo di gestire la cosa pubblica a Sperlonga, nota città turistica del basso Lazio, che emerge dalle nuove indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Latina a quasi due anni dagli arresti che fecero finire in carcere il sindaco Armando Cusani, esponente del centrodestra, ex big di Forza Italia e attualmente legato a Stefano Parisi, dirigenti comunali e imprenditori. Un approfondimento investigativo che ha portato ad altri due arresti, al sequestro di un istituto scolastico e della palestra di una scuola.

I sigilli sono stati apposti alla nuova ala del polo scolastico “Sottotenente Alfredo Aspri” di Sperlonga e alla palestra del liceo scientifico “Enrico Fermi” della vicina Gaeta. Dopo le misure cautelari eseguite il 16 gennaio 2017 nell’ambito dell’inchiesta “Tiberio”, relativa appunto a un vasto sistema corruttivo messo in piedi da tempo nella città balneare e attualmente al centro di un processo in corso davanti al Tribunale di Latina, con imputato lo stesso primo cittadino, le indagini sono proseguite e il Nucleo investigativo del comando provinciale, insieme ai colleghi della compagnia di Terracina, si è concentrato sull’operato di due imprenditori di Formia, il 70enne Pietro Ruggieri e il figlio 38enne Francesco.

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Gli investigatori ritengono che i due abbiano ottenuto l’appalto per l’ampliamento, la messa a norma e l’adeguamento della scuola “Aspri”, del valore di circa 900mila euro, frutto di fondi europei, promettendo mazzette all’allora responsabile dell’ufficio tecnico comunale, che era anche architetto presso il settore politiche della scuola, fabbricati ed energia dell’amministrazione provinciale di Latina, ai tempi in cui Cusani, prima di essere rimosso in applicazione della legge Severino per condanne relative ad abusi d’ufficio sempre a Sperlonga, era anche presidente della Provincia. I due imprenditori, ora arrestati, come arrestato due anni fa era stato anche il responsabile dell’ufficio tecnico, avrebbero inoltre presentato un’offerta al ribasso, fuori mercato, e poi per risparmiare e ottenere così il guadagno loro necessario avrebbero eseguito lavori difformi dal progetto e impiegato materiali non previsti.

I lavori alla scuola “Aspri” vennero assegnati agli imprenditori arrestati oggi dopo che questi, come emerso sempre nell’inchiesta “Tiberio”, avevano accettato di ritirarsi dalla gara per la sistemazione di Villa Prato, che “doveva vincere”, un’altra ditta. Il denaro dell’eccessivo ribasso, secondo gli investigatori, doveva essere recuperato dagli indagati con una variante, essendo fuori di circa 380mila euro. Il dirigente comunale Isidoro Masi, che avrebbe anche chiesto ai Ruggeri di versargli la mazzetta su un conto a Cuba, venne però arrestato proprio in “Tiberio” e a quel punto, per rientrare nell’affare, gli imprenditori avrebbero deciso di effettuare lavori scadenti.

In base a quanto accertato dal consulente tecnico nominato dal sostituto procuratore Valerio De Luca, non avrebbero realizzato neppure le fondamenta della scuola. “Dovevano realizzare fondamenta di un metro e mezzo – ha assicurato il colonnello Gabriele Vitagliano – e si sono invece limitati a scavare qualche buca per poi adagiare la scuola direttamente sul terreno, come si faceva nel 1800”. Ma c’è di più. Al posto dei previsti travetti del solaio da 22 centimetri di spessore sono stati utilizzati elementi prefabbricati da 12 centimetri. La metà. Per il gip Giuseppe Cario, quello stabile con il tempo non avrebbe retto il peso. “Prima che la scuola venisse utilizzata e qualcuno entrasse li dovevamo fermarli”, aggiunge il colonnello Vitagliano. Tutto sequestrato dunque prima che nei nuovi locali della scuola, essendo ormai ultimati i lavori, venissero fatti entrare i ragazzi. Una vicenda che vede, oltre ai due arrestati, indagati cinque tecnici, tra cui ovviamente Masi.

Dunque avrebbero costruito una scuola pericolosa per i ragazzi che la frequentano. I due, con sistemi analoghi, proprio dalla Provincia avevano inoltre ottenuto l’appalto per l’ampliamento e il completamento della palestra del liceo “Fermi”, del valore di circa 290mila euro. Troppi i rischi. I due edifici sono stati quindi sequestrati e i due imprenditori, accusati di corruzione, arrestati e messi in carcere, ipotizzando anche i reati di turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture e truffa.

Tratto da: https://roma.repubblica.it/cronaca/2018/09/19/news/sperlonga_scuola_costruita_con_materiali_non_idonei_due_arresti-206830620/