Dj Fabo, Cappato in Corte Costituzionale: “Il governo invoca il legislatore? Attendo da 5 anni”

Marco Cappato in aula durante l'udienza pubblica sul caso del suicidio assistito di Dj Fabo presso il palazzo della Consulta, Roma, 23 ottobre 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

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Molte le possibili soluzioni. Cappato, attendo con rispetto.

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Si aperta in Corte costituzionale l’udienza sull’aiuto al suicidio e il caso di Marco Cappato, leader dell’associazione “Luca Coscioni” che accompagnò in Svizzera dj Fabo. Tetraplegico, cieco e non più autosufficiente dopo un incidente, quest’ultimo aveva manifestato la volontà di ricorrere a un suicidio assistito. A seguito di questa vicenda, Cappato è finito sotto processo di fronte alla corte d’Assise di Milano, che però a febbraio ha inviato gli atti alla Consulta perché valuti la legittimità dell’art. 580 del codice penale su istigazione e aiuto al suicidio. Franco Modugno è il giudice costituzionale relatore. Tra gli avvocati di Cappato, Filomena Gallo, segretario della “Coscioni”.

Il governo si è costituito a difesa della legge e sarà rappresentato dall’avvocato dello Stato Gabriella Palmieri. In udienza sono presenti lo stesso Cappato, Mina Welby e la compagna di dj Fabo, Valeria Imbrogno.

“Avevo capito che tra gli obiettivi di questo governo ci fosse la rapida e certa trattazione delle leggi di iniziativa popolare. Noi da 5 anni attendiamo l’intervento del legislatore sulla nostra legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale”, ha detto al termine dell’udienza Marco Cappato.

“Se un Presidente del consiglio a nome del governo interviene in giudizio contro di me invocando l’inammissibilità e infondatezza della questione rimandando all’intervento del legislatore – ha aggiunto – questa è un’assunzione di responsabilità politica”.

Cappato ha poi voluto ringraziare Fabiano Antoniani per aver deciso di “agire pubblicamente invece che nella clandestinità. Attendo con il massimo rispetto qualunque debba essere la decisione della Corte Costituzionale: è un’azione in cui io stesso mi sono autodenunciato, un’azione di disobbedienza civile e di obbedienza a quello che ho ritenuto un dovere morale di aiutare Fabiano. Comunque andrà sarà un’occasione per fare chiarezza per altri casi e altre persone che si trovano nella stessa condizione”, ha sottolineato Cappato.

La compagna di dj Fabo Valeria Imbrogno ha detto: “Sono qui anche a nome di Fabiano, chiedo alla Corte Costituzionale di avere l’apertura mentale che possa aiutare tutte le persone che si trovano in una situazione simile. La sua – ha aggiunto – era una vita che non aveva più qualità del vivere. Chiedo che venga sancito il diritto di poter scegliere”.

Tratto da: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/10/22/dj-fabo-il-suicidio-assistito-arriva-alla-consulta-_8ccbcb7e-b169-4c54-b6f9-5e44f185629d.html