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Regionali, c’è la data per votare. Ma in sei sfide su sette mancano i candidati
Posted by Ileana Argentin at 6:23 PM. Placed in Rassegna stampa category
Il Parlamento ha fissato l’election day assieme a mille Comuni per il 20 e 21 settembre. I governatori: «Anticipiamo al 6». Ma in quasi tutti i casi mancano i nomi degli sfidanti di Claudio Bozza.
Regionali, c’è la data per votare. Ma in sei sfide su sette mancano i candidatiDa in alto a sinistra, in senso orario: Zaia (Lega, in Veneto), De Luca (Pd, in Campania), Emiliano (Centrosinistra, Puglia), Mangialardi (Pd, nelle Marche), Toti (Centrodestra, in Liguria) e Giani (Pd, in Toscana)shadow.
Il Parlamento ha votato un emendamento che fissa la data delle elezioni regionali, slittate a causa della pandemia, nei giorni del 20 e 21 settembre, un election day assieme ad oltre mille Comuni. Ma a fronte di questo voto, i governatori hanno subito contrattaccato, chiedendo di anticipare le urne al 6 settembre. La parola finale sull’ufficializzazione della data spetterà al ministero dell’Interno.
Il braccio di ferro prosegue, ma al contempo c’è un elemento politico piuttosto rilevante: in sei Regioni su sette mancano ancora i nome ufficiali degli sfidanti, quasi tutti di centrodestra, i cui vertici annunciano però da giorni di essere vicini ad un’intesa tra alleati. Il quadro è ancora piuttosto incerto, qui di seguito la mappa caso per caso.
In Veneto l’esito della sfida appare scontato. Il leghista Luca Zaia, governatore da 10 anni, gode di un consenso molto forte, e durante la pandemia è pure aumentato: la modifica della legge regionale gli consente di correre per un terzo mandato, appoggiato in blocco da tutto il centrodestra. Il Pd, come molti altri contesti, è spaccato in mille rivoli. Ma alla fine ha deciso di appoggiare la candidatura di Arturo Lorenzoni, docente universitario e vicesindaco di Padova, con un profilo civico e ambientalista. Il M5S, a meno di colpi di scena, correrà da solo.
In Liguria Giovanni Toti, nonostante la scissione da Forza Italia con la fondazione di Cambiamo!, sarà sostenuto da tutto il centrodestra. Pd e M5S, per avere più chances di tornare a governare, potrebbero trovare un accordo sulla candidatura di Ferruccio Sansa, giornalista de Il Fatto e figlio di Adriano (sindaco di Genova dal ’93 al ’97), profilo che potrebbe fare da collante.
In Toscana, ultimo vero fortino rosso assieme alla “resistente” Emilia-Romagna, la sfida sembra aver perso in appeal per il centrodestra, con il centrosinistra dato troppo avanti. Al momento la sfidante del dem Eugenio Giani sembra essere la leghista Susanna Ceccardi, oggi europarlamentare. Ma la sua candidatura non è ancora affatto ufficiale. Pd e Italia viva hanno un accordo blindato su Giani, dna socialista e oggi dem, politico di lungo corso e attuale presidente del Consiglio regionale. I dem toscani stanno tentando un accordo in extremis con il M5S, ma la strada è in salita.
Nelle Marche i dem, che hanno governato negli ultimi 5 anni, hanno trovato un accordo sul sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, sostenuto anche da Articolo 1 e renziani. Sul fronte centrodestra è invece tornato in discussione il nome di Francesco Acquaroli, deputato di Fratelli d’Italia che vorrebbe ritentare la corsa a governatore per la seconda volta.
In Campania la partita ha valore nazionale. In campo per il centrosinistra c’è il governatore uscente Vincenzo De Luca, che fino a prima della pandemia era dato come fuori dai giochi per il bis, salvo poi ribaltare il quadro con il profilo molto duro tenuto nella gestione della pandemia, durante la quale ha acquisito (anche grazie ad una martellante campagna sui social network) un consenso molto alto. Per il centrodestra ci sarebbe in campo Stefano Caldoro, ma il leader della Lega Matteo Salvini non vuole più sostenerlo perché giudica il suo profilo non adatto per poter competere con De Luca. Il M5S, fallita l’ipotesi di un grande accordo con il Pd sul ministro dell’Ambiente Sergio Costa, sceglierà il proprio candidato autonomo con una votazione online su Rousseau tra il 10 e 12 giugno prossimi.
In Puglia c’è infine la ricandidatura dell’uscente Michele Emiliano, appoggiato da tutto il centrosinistra ma non da Italia viva. Anche qui il centrodestra sta litigando sul candidato: Raffaele Fitto di Fratelli d’Italia è tornato in bilico e la Lega vorrebbe sostituirlo con Nuccio Altieri.
In Valle d’Aosta, dopo lo scioglimento del Consiglio regionale per infiltrazioni mafiose, il quadro sulle candidature sembra ancora tutto da delineare.
Tratto da: https://www.corriere.it/politica/20_giugno_10/regionali-c-data-votare-ma-sei-sfide-sette-mancano-candidati-e8d412fe-aaf4-11ea-ab2d-35b3b77b559f.shtml