Zanardi, un filo di speranza in più. Un amico che era in staffetta con lui: “Forse le strade andavano chiuse

Lo striscione appeso fuori dal policlinico di Siena per Zanardi
Inizia la settimana decisiva a Siena per il campione vittima di un altro gravissimo incidente il 19 giugno. I medici: “Ancora il viso è troppo gonfio per ridurre la sedazione”.

iiiiiiLa ricostruzione I dubbi sulle misure di sicurezza. “Pedalavano anche in 30” dai nostri inviati A. DI MARIA, L. MONTANARI e F. TONACCI video di GIULIO SCHOEN
“Alex voleva quella pedalata per dare speranza all’Italia. Le accuse ci fanno male”
“Papà è un esempio per tutti, per me lo è come padre”
Alex Zanardi, il direttore sanitario del policlinico di Siena:
Alex Zanardi, il direttore sanitario del policlinico di Siena: “Non si può ancora ridurre la sedazione”.


Il procuratore di Siena:
Il procuratore di Siena: “Non risulta che Zanardi avesse il cellulare in mano”. In un video lo ripone prima della partenza.
FIRENZE – Terza notte per Alex Zanardi al Policlinico delle Scotte a Siena, dopo l’incidente di venerdì pomeriggio in handbike contro un tir sulla statale 146 vicino a Pienza, ed è un’altra notte trascorsa all’insegna della stabilità. Nessun miglioramento nel quadro clinico generale dell’ex pilota, ma nemmeno alcun peggioramento. Che in questa fase è la notizia più importante: “Rimangono stabili le condizioni cliniche di Alex Zanardi, la terza notte di degenza in terapia intensiva è trascorsa senza variazioni” recita il classico bollettino diramato a mezzogiorno dai medici dell’ospedale. “Le condizioni cliniche rimangono invariate nei parametri cardio-respiratori e metabolici mentre resta grave il quadro neurologico. Il paziente è sedato, intubato e ventilato meccanicamente, la prognosi è riservata. L’équipe multidisciplinare valuterà nei prossimi giorni eventuali azioni diagnostico-terapeutiche da intraprendere”. Ma ancora il viso del campione sarebbe troppo gonfio per ridurre la sedazione.

Una delle prime decisioni da prendere ora dovrà essere quella relativa al momento nel quale iniziare a diminuire la sedazione dell’ex campione di Formula1 per poter valutare gli eventuali danni neurologici. Nei giorni scorsi i medici avevano ipotizzato una possibilità tra oggi, lunedì, e domani, martedì. Probabilmente è tutto ancora prematuro:

“Era stata un’indicazione di massima – spiega il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese Roberto Gusinu -: chiaramente ci sono delle valutazioni che vengono fatte dai clinici sui pazienti a intervalli costanti e a seconda della situazione dei parametri si decide quando ridurre la sedazione. Ci sarà una valutazione multidimensionale che poi alla fine porterà alla decisione che ci auspicavamo qualche giorno fa”. Difficile quindi dire quando tutto questo accadrà: “Questo non sono in grado di dirlo, perché veramente il paziente viene monitorato costantemente. La cosa importante è questa stabilità, più il paziente si riprende e meglio sarà”. Al momento “è presto per ridurre la sedazione, ci vuole molta pazienza”.

Intanto proseguono le manifestazioni di sostegno a Zanardi fuori dall’ospedale senese. Nelle ultime ore sono comparsi altri due omaggi, dopo quello di domenica portato da un gruppo di ciclisti amatoriali arrivati da Firenze. Il primo è un cartello a colori con scritto “Forza Zanardi, la vita ancora una volta ti ha messo alla prova… Ma ne uscirai da campione”. Il secondo invece è una maglietta appesa con una gruccia di “Corri la vita” con spillato un cuore di carta con la scritta Alex siamo tutti con te, forza eroe e altri tre cuoricini rossi disegnati.

INTERVISTA
“Alex voleva quella pedalata per dare speranza all’Italia. Ora le accuse ci fanno male”
DI GIACOMO TALIGNANI

Accanto a lui la moglie Daniela che lo ha soccorso appena avvenuto l’incidente, e il figlio ventiduenne Niccolò che aveva solo tre anni quando il papà perse le gambe nel primo terribile incidente del 2001 quando aveva 34 anni e si reputava un uomo fortunato.

APPROFONDIMENTO
“Papà è un esempio per tutti, per me lo è come padre”
DALLA NOSTRA INVIATA LAURA MONTANARI

Sulle cause dell’incidente sono al vaglio varie ipotesi. Sembra escluso che il campione avesse in mano il telefonino per fare delle riprese. Ancora sotto shock l’autista del camion che non è riuscito a evitarlo. Oggi Enrico Fabianelli, 36 anni appassionato ciclista di Castiglion Fiorentino (Arezzo), una diagnosi di sclerosi multipla nel 2010 e 15 anni ininterrotti in bici fa trapelare qualche dubbio sull’organizzazione: “Noi vedevamo la staffetta come una tranquilla pedalata tra amici e dunque non c’era necessità di chiudere la strada”, anche perché “la pedalata non era competitiva”, “queste cose purtroppo succedono, è la fatalità. Forse in futuro però le strade andranno chiuse comunque”.

Tratto da: https://www.repubblica.it/cronaca/2020/06/22/news/zanardi_stabile-259857200/