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Gb, Theresa May è la premier della Brexit. “Accetto la sfida”. E la Ue dovrà vedersela con Boris Johnson
Posted by Ileana Argentin at 10:29 AM. Placed in Rassegna stampa category
Avvenuto il passaggio del testimone tra il dimissionario Cameron e la nuova prima ministra conservatrice, formalmente investita a Buckingham Palace dalla Regina. L’ex sindaco di Londra, leader del “Leave” tra i tory, nuovo ministro degli Esteri. L’euroscettico David Davis assume il nuovo incarico di ministro per l’uscita dall’Unione europea. Philip Hammond al Tesoro
Theresa May è ufficialmente la nuova premier del Regno Unito. Arrivata a Buckingham Palace poco dopo le 18, accompagnata dal marito Philip John May, l’ex ministra dell’Interno ha ricevuto e accettato formalmente “l’invito” a formare un nuovo governo da parte di Elisabetta II. Pochi minuti prima l’aveva preceduta nella sede della Corona il premier uscente David Cameron, per rassegnare le dimissioni e rimettere l’incarico nelle mani della Regina. Theresa May si è quindi portata al numero 10 di Downing Street per il suo primo discorso da prima ministra. Mentre il marito la seguiva a distanza, qualche passo indietro, Theresa ha esaltato la ricchezza dello “stare insieme” che è alla base del Regno Unito e si è impegnata a lavorare per una migliore giustizia sociale. Per concludere con l’accettazione della grande “sfida”: il cambiamento “nazionale” rappresentato dalla Brexit.
“Succedo a un grande premier – le prime parole di Theresa May – la cui vera eredità è nell’ambito della giustizia sociale. Seguirò il percorso tracciato da quel modello moderno e vincente. Il mio governo sarà guidato dai bisogni del normale cittadino britannico, non da quelli di pochi privilegiati. Ad esempio, quando affronteremo il tema delle tasse. Farò di tutto perché i cittadini del Regno Unito abbiano più controllo sulle loro vite. Il mio governo combatterà contro la grande ingiustizia per la quale chi è povero è destinato a morire prima”.
“Lasciatemi ricordare una cosa fondamentale – ha proseguito Theresa May -. Inghilterra, Scozia, Irlanda del Nord, Galles. Il Regno Unito non è solo un’unione di nazioni, ma è un’unione di cittadini. Guiderò il governo di una nazione, per rendere la Gran Bretagna un Paese al servizio di tutti. Questa sarà la missione del mio governo”. “Andiamo incontro a un grande cambiamento a livello nazionale. Noi accettiamo la sfida. La Gran Bretagna avrà un nuovo ruolo, audace e positivo, fuori dall’Ue” ha quindi concluso Theresa May, alludendo evidentemente al processo della Brexit. Poco più di un’ora dopo, intorno alle 20 ora italiana, il video del discorso finisce nel primo tweet rilasciato da Theresa May in qualità di premier del Regno Unito.
Poco dopo arriva la nomina del nuovo Cancelliere dello Scacchiere, ovvero ministro del Tesoro: è Philip Hammond, già agli Esteri con Cameron, che succede a George Osborne, in carica dal 2010 e uno dei conservatori più in vista nella campagna per il Remain. Osborne ha rassegnato le dimissioni.
Ma è la seconda nomina a rivelarsi un’autentica bomba: agli Esteri arriva Boris Johnson, ex sindaco di Londra ma soprattutto grande protagonista della campagna per la Brexit tra i conservatori. Johnson, il cui passo indietro nei giorni delle aspre polemiche seguite all’esito del referendum ha spianato la strada alla premiership di Theresa May. E che adesso, da ministro degli Esteri, ricoprirà un ruolo di primissimo piano nel negoziato con l’Unione europea.
David Davis, 67enne veterano dell’euroscetticismo nel campo conservatore, diventa segretario di Stato per l’uscita dall’Unione europea, incarico creato ad hoc per l’implementazione della Brexit. Un altro sostenitore del Leave, Liam Fox, 54 anni, ministro della Difesa tra 2010 e 2011 tra i diversi ruoli ricoperti in passato, è invece nominato al vertice del nuovo ministero per il Commercio estero, con il compito di forgiare nuove relazioni commerciali internazionali in conseguenza dell’uscita dalla Ue.
Come pronosticato, Amber Rudd, già all’Energia, subentra a Theresa May al ministero dell’Interno. Michael Fallons confermato alla Difesa.
Tra giovedì e venerdì le altre nomine. Secondo indiscrezioni, il nuovo governo sarà costituito per metà di donne. Tra le più quotate nel toto-ministre, Justine Greening, Harriett Baldwin, Margot James e Karen Bradley. Martedì 19 luglio si terrà la prima riunione di gabinetto, il giorno dopo Theresa May terrà il primo discorso in Parlamento e dovrà tenere testa al leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn nel suo primo “duello” parlamentare.
Alla notizia di Theresa May nuova premier, immediate le congratulazioni dalla Casa Bianca, ma immediato anche “l’invito” del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, a “lavorare insieme al più presto” per l’uscita del Regno Unito dall’Unione.
Tratto da: http://www.repubblica.it/esteri/2016/07/13/news/theresa_may-143965616/