marzo
Spazio negato ai disabili, il Comune di Napoli preferisce una vigna nella Gloriette
Posted by Ileana Argentin at 10:47 AM. Placed in Rassegna stampa category
Respinto il progetto degli operatori di “Orsa maggiore”
«Ci siamo autofinanziati per garantire l’aiuto ai ragazzi»
C’è una foto di qualche anno fa. Il sindaco de Magistris è immortalato mentre pianta l’ulivo della legalità nel giardino de La Gloriette, l’ex villa del boss Michele Zaza in via Petrarca, confiscata e assegnata da sette anni a L’«Orsa maggiore», cooperativa sociale specializzata che assiste 60 tra ragazzi e giovani con disabilità psichiche. «Ecco, ogni volta che guardo quella foto mi sento beffato». L’operatore è uno dei dieci che lavorano lì dentro. Ha poca voglia di parlare: «Sono amareggiato, io e gli altri». Quelli dell’Orsa maggiore dopo anni di sacrifici e battaglie, dopo aver fatto i salti mortali per autofinanziarsi e continuare a garantire aiuto ai ragazzi con disabilità, dopo essersi impegnati per favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro, si illudevano di poter ampliare la loro azione. Avevano presentato all’amministrazione comunale un progetto per ottenere un altro piano della struttura e i restanti 9.000 metri di terreno coltivabile.
Obiettivo: impegnare i loro ospiti in un’attività di impresa agricola con partnership del calibro di Slow Food e Legambiente. Coltivare prodotti agricoli da rivendere e aprire un piccolo B&B per incentivare il turismo sociale. Un modo concreto come autofinanziarsi, dal momento che gli unici contributi importanti da sette anni a questa parte sono arrivati solo dalla Fondazione «Con il Sud» di Carlo Borgomeo. E adesso sono finiti. Mentre le spese sono sempre altissime: diecimila euro l’anno solo di condominio perché il Centro polivalente sorge in un parco in una delle zone più belle di Napoli.
Pensavano di avere le carte in regola quelli dell’Orsa maggiore per aggiudicarsi, visto il loro ricchissimo curriculum, il bando pubblico che Palazzo San Giacomo ha emanato nei mesi scorsi. In fondo, anche il buon senso avrebbe portato tutti a credere che l’ente locale avrebbe perseguito il completamento di un ciclo di assistenza, educazione e recupero.
E invece? Come nelle più classiche storie del mondo alla rovescia la commissione comunale ha deciso che no, i titoli degli esperti di Orsa maggiore non sono sufficienti a competere con quelli di un’altra associazione «Ar.Ca.- Agende rosse Campania», nata due anni e mezzo fa e che si è aggiudicata, con graduatoria pubblicata il 13 gennaio scorso, la gestione del bene confiscato. In particolare l’appartamento libero al piano sottostante il Centro polivalente e l’intero appezzamento di terreno rimanente, grazie al progetto «N’ata storia». Qual è il fulcro dell’idea vincente? «La piena valorizzazione del bene confiscato alla camorra, facendolo diventare un reale “bene comune” attraverso la produzione di vino (sic!, ndr), ma anche con l’offerta dello spazio di produzione come luogo di socialità». Insomma, il cuore dell’attività sociale sarà la produzione vinicola e il progetto andrà a regime dopo quattro anni con una produzione di 8000 bottiglie di ottimo «Piedirosso doc» al prezzo medio di 5 euro l’una. Non è finita qua perché la ricaduta sociale prevede anche un servizio di Pet therapy (la cura delle disabilità con l’aiuto di animali) e la formazione di educatori cinofili; infine la realizzazione di un impianto di compostaggio e la ristrutturazione dell’immobile.
Ora, nessuno vuole togliere merito al valore di «Agende rosse Campania» e più in generale all’impegno del Movimento di Salvatore Borsellino (del coordinamento campano fa parte anche lo psicologo Nunzio Sisto che è animatore del progetto vincitore del bando a La Gloriette). Ma appare veramente difficile capire perché la commissione di Palazzo San Giacomo non abbia scelto di portare a completamento un progetto sociale e assistenziale prima di consentire la nascita di un altro da zero.
Tratto da: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/17_marzo_10/spazio-negato-disabili-comune-napoli-preferisce-vigna-gloriette-b11406fc-0562-11e7-a320-3d3c40ef9d12.shtml