giugno
Attentati a Londra, il terzo uomo e la “pista italiana”
Posted by Ileana Argentin at 11:20 AM. Placed in Rassegna stampa category
Possibili legami con un sospetto trasferimento di denaro tra Londra e l’Italia. Da fonti investigative trapelerebbe, intanto, che sul furgone utilizzato per l’assalto sarebbe stata trovata una dozzina di bombe Molotov. E non si placa la polemica tra Donald Trump e il sindaco di Londra, che chiede di annullare la visita del presidente Usa in Gb: “Non siamo bambini al parco giochi”. E’ arrivata subito la replica del ministro degli Esteri Johnson: “La visita non sarà cancellata”
Nuova perquisizione in un quartiere vicino alle abitazioni di due dei tre jihadisti che hanno realizzato il sanguinoso attacco di sabato sera a Londra. La polizia è entrata in azione questa mattina a Ilford, circa tre chilometri a nord di Barking, nell’est di Londra, dove vivevano almeno due dei terroristi uccisi dalla polizia dopo avere causato la morte di sette persone e il ferimento di altre 48, prima investendo passanti sul London Bridge e poi compiendo un attacco con coltelli al Borough. Nelle scorse ore sono state diffuse le generalità di due degli assalitori. Sul terzo gli investigatori mantegono stretto riserbo anche se qualche indiscrezione è trapelata. Sarebbe di origini marocchine e avrebbe avuto legami con l’Italia. Non è chiaro, quindi, se abbia vissuto in Italia o se vi sia semplicemente passato. Potrebbe però essere collegato con un’indagine in corso su un sospetto trasferimento di denaro effettuato da un gruppo di pachistani tra Londra e l’Italia. Butt “il capo” e Redouane che aveva doppia nazionalità Butt aveva 27 anni, era sposato con figli, viveva a Barking, zona Est di Londra, in un’abitazione perquisita ieri. Di origini pachistane, considerato capo della cellula, era apparso in un documentario dell’emittente Channel 4 sui fondamentalisti islamici legati ad Anjem Choudary, un predicatore in carcere. Butt era conosciuto dai servizi di sicurezza britannici, ma non c’era nessuna prova che stesse pianificando un attentato. Redouane invece aveva 30 anni e diceva di avere doppia nazionalità, marocchina e libica, ha riferito il capo della polizia nazionale antiterrorismo Mark Rowley. Media: bombe molotov nel furgone Almeno una dozzina di bombe Molotov sono state trovate nel furgone usato dai tre jihadisti per compiere l’attacco di sabato sera a Londra: lo riporta Sky News citando fonti non identificate. Secondo il giornalista dell’emittente Martin Brunt, la polizia ha trovato nel veicolo “quelle che sembravano essere bottiglie piene di un liquido incolore con stracci” al posto dei tappi: “chiaramente sembravano essere cocktail Molotov”. Khan: Trump non venga in Gran Bretagna, “non dovremmo srotolare il tappeto rosso” Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha chiesto al governo britannico di annullare la prevista visita del presidente americano Donald Trump nel Regno Unito. La presa di posizione segue le critiche rivolte dal presidente Usa al sindaco londinese, accusato da Trump di sottovalutare il rischio terrorismo. “Non penso che dovremmo srotolare il tappeto rosso per il presidente degli Usa nelle circostanze in cui le sue politiche vanno contro tutto ciò per cui noi ci battiamo”, ha detto Khan nel corso di un’intervista a Channel 4 News trasmessa ieri sera. “Non siamo bambini al parco giochi” E in un’altra intervista a ‘Good Morning Britain’ su ITV, il sindaco londinese ha risposto alle dichiarazioni di Trump che aveva parlato di “musulmani nelle mani degli estremisti” precisando che “ci sono milioni di musulmani in tutto il mondo che amano l’America, me incluso. E fare il gioco della narrazione dell’Isis, secondo cui i valori liberali occidentali sono incompatibili con l’Islam, è da ignorante”. “Non siamo bambini al parco giochi. Sono troppo occupato per rispondere ai suoi tweet. Lui è il presidente degli Stati Uniti, non è occupato?”, ha aggiunto Khan rispondendo a chi gli chiedeva perché non avesse replicato ai messaggi di Trump su Twitter. “Non sono in guerra con Donald Trump”, ha sottolineato. Khan ha poi aggiunto di avere “cose più importanti da fare” e che “da sabato a oggi la mia attenzione è tutta sulle conseguenze del terribile attacco” al London Bridge. “Sto lavorando con la polizia, i servizi di sicurezza, il governo. Ecco perché non ho risposto ai tweet di Donald Trump”, ha concluso.
Tratto da: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Attentati-a-Londra-il-terzo-uomo-e-la-pista-italiana-trovate-bombe-molotov-nel-furgone-e699534b-983a-4828-a106-3b0b517a1d2e.html?refresh_ce