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Quando Youssef Zaghba disse ai poliziotti italiani: “Vado a fare il terrorista”
Posted by Ileana Argentin at 2:30 PM. Placed in Rassegna stampa category
Il terzo terrorista del London Bridge venne fermato nel 2016 a Bologna mentre tentava di imbarcarsi per la Turchia, e agli agenti che chiesero i motivi del viaggio rispose in maniera sorprendentemente diretta, facendo scattare una denuncia per terrorismo internazionale che si risolse in un nulla di fatto
“Vado a fare il terrorista”. Senza mezze parole, aveva spiegato ai poliziotti le ragioni del suo volo solo andata per la Turchia. Una dichiarazione sorprendente, pronunciata da un ragazzo di ventuno anni, con la doppia nazionalità italiana e marocchina. Gli agenti dell’aeroporto di Bologna in quel 15 marzo 2016 lo avevano notato per l’agitazione con cui si era avvicinato al checkin del volo per Istanbul. Non aveva bagagli, soltanto uno zainetto. E alla domanda sulle ragioni del suo viaggio, aveva replicato in modo diretto: “Vado a fare il terrorista”.
Gli investigatori avevano subito convocato la madre, che era tornata a vivere in Italia dopo il divorzio dal marito marocchino. E lei aveva confidato le sue preoccupazioni: “Non lo riconosco più, mi spaventa. Traffica tutto il giorno davanti al computer, vede cose stranissime”. Su ordine della procura, gli agenti avevano subito perquisito l’abitazione, sequestrando il pc del ragazzo. E’ stata lei a indicare la pista londinese, sostenendo che ormai Yussef abitava nella capitale britannica e lavorava in un ristorante pachistano: “Prima di conoscere quelle persone non si era mai comportato così”.
Nei confronti di Youssef è scattata una denuncia per terrorismo internazionale. L’esame sommario del suo telefonino aveva mostrato video di propaganda dell’Isis e la disponibilità di numerose sim di paesi diversi era apparso come un altro elemento di sospetto. Per questo la procura aveva disposto una perizia completa sul cellulare e sul computer sequestrato nella sua casa. Ma prima che gli accertamenti fossero avviati, il Tribunale del Riesame ha accolto un ricorso presentato dal giovane italo-marocchino. I giudici hanno ritenuto insufficienti gli indizi per contestare il terrorismo, ordinando l’immediata restituzione dei dispositivi. Una decisione che ha impedito di completare i controlli sui suoi referenti.
Tratto da: http://www.repubblica.it/esteri/2017/06/06/news/youssef_zaghba_terrorista-167394088/