settembre
Cinghiali in città, la svolta di Tursi: licenza di abbatterli
Posted by Ileana Argentin at 10:13 AM. Placed in Rassegna stampa category
Pronta un’ordinanza che prevede la possibilità di sparare in casi di emergenza e pericolosità
Non sarà una vera e propria licenza di uccidere, ma una possibilità in casi specifici di emergenza e pericolosità. Oggi in Comune l’assessore all’Ambiente Matteo Campora presenterà una nuova ordinanza “a tutela della pubblica incolumità, igiene, sanità” in relazione alla presenza sempre maggiore di cinghiali in città.
Rispetto al passato il provvedimento dovrebbe prevedere quindi, come extrema ratio , la possibilità di uccidere gli animali. Una decisione dettata da quella che è ormai considerata una emergenza vera e propria. Solo nelle settimane scorse ci sono stati ben tre incidenti a Molassana per via di scooter che si sono imbattuti su dei cinghiali che hanno attraversato la strada all’improvviso.
Giovedì scorso invece sono stati catturati e liberati sulle alture della città i nove cinghiali (una scrofa con otto cuccioli) che da 24 ore erano rinchiusi nei giardini pubblici di Marassi, i quali per questo erano stati chiusi al pubblico. I cuccioli erano sono stati catturati senza difficoltà uno ad uno e rinchiusi in una gabbia, poi, subito trasferiti in una radura fra Bavari e Quezzi, nella parte alta della Valbisagno; mentre per sedare la scrofa c’è voluta qualche ora in più.
Queste estate invece c’era stata la questione dei cinghiali avvelenati a Oregina, due o tre esemplari. Creando allarme tra gli abitanti, visto che nelle polpette sarebbere potuti incappare anche normalissimi animali domestici.
In base alla normativa il controllo della fauna selvatica, compreso il cinghiale, è competenza della regione. Mentre l’abbattimento dei cinghiali in azioni di controllo selettivo è appannaggio della Polizia provinciale — adesso in forza sempre alla Regione. I controlli faunistici competono solo agli agenti venatori pubblici, non alle squadre di cacciatori come invece avrebbe voluto l’amministrazione di piazza De Ferrari.
Lo scorso giugno il Comune aveva programmato una serie di azioni preventive: il ripristino della recinzione che ostacolava la discesa degli animali dall’Oasi delle Mura verso l’abitato, nei punti in cui è stata danneggiata; la pulizia delle particelle di proprietà comunale nelle aree confinanti tra abitato e Parco delle Mura; l’adeguamento, dove possibile, della gestione raccolta rifiuti; il monitoraggio della presenza effettiva dei cinghiali e georeferenziazione sia dei punti che risultano frequentati dagli animali, sia delle segnalazioni pervenute dai cittadini. Ma nonostante questo negli ultimi mesi i casi di avvistamenti nelle vie della città, in luoghi tranquillamente abitati, si sono moltiplicati. E a tutte le ore della giornata.
Uno dei motivi della forte presenza di cinghiali è quello della fame. E infatti spesso vengono in alcune zone vengono ritrovati cassonetti razziati dagli ungulati. Tra le altre cose in passato la Polizia provinciale aveva anche il compito di portare loro del cibo in altura, così da prevenirne la discesa in città. Ma la “rivoluzione” della province ha di fatto tagliato il servizio. Così eccoli per le strade di Albaro o di Marassi. In teoria sarebbe vietato tassativamente di dar loro da mangiare, anche se poi di fatto moltissimi cittadini continuano a nutrirli, mossi a compassione. Secondo gli animalisti invece i colpevoli di questo boom sarebbero i cacciatori con le loro (presunte) immissioni, che poi sarebbero sfuggite di mano. Comunque sia, ora con la nuova amministrazione di centrodestra è probabile che le normative di regione e Comune trovino un coordinamento che prima non c’era.
Tratto da: http://genova.repubblica.it/cronaca/2017/09/04/news/cinghiali_in_citta_tursi_apre_la_strada_alle_doppiette-174551764/