settembre
Chikungunya, Regione Lazio: 11 nuovi casi di cui quattro a Roma
Posted by Ileana Argentin at 10:44 AM. Placed in Rassegna stampa category
Sette abitano o hanno soggiornato ad Anzio, negli altri casi il virus è stato contratto nella Capitale. Secondo il Seresmi sono 76 le notifiche pervenute finora
Continuano a manifestarsi casi di virus Chikungunya a Roma e nel Lazio, con 4 persone in più registrate martedì nella capitale, come recita il bollettino della Regione del 19 settembre . «Ad oggi – spiega una nota – al Servizio regionale di sorveglianza malattie infettive (Seresmi) sono pervenute un totale di 76 notifiche di casi di Chikungunya. Dunque, 11 casi in più rispetto all’ultima rilevazione effettuata nella giornata di lunedì 18». Intanto le donazioni di sangue sono sospese solo nel territorio di Asl Rm 2 e nel Comune di Anzio.
Il virus presente a Roma
«Il contagio — secondo i tecnici del dipartimento ambiente del Campidoglio — è partito da Anzio e ha raggiunto la capitale con le persone che, colpite dalla puntura di zanzara nella località di mare, sono poi rientrate a Roma». Di questi 11 nuovi casi 7 sono residenti o hanno effettuato un soggiorno nel Comune di Anzio nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi. Ma i restanti 4 nuovi casi sono residenti nel comune di Roma e non hanno collegamenti con Anzio. «La zanzara tigre che veicola il virus è presente anche nella capitale» hanno precisato martedì mattina i tecnici del Dipartimento Ambiente del Campidoglio, Rosalba Matassa e Rita Didomenicantonio durante la Commissione riunita su richiesta del Pd sul caso Chikungunya.
Non solo Anzio
Un problema quindi anche di Roma, nonostante l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari due giorni fa ha sminuito i casi di contagio del virus tropicale attaccando Anzio: «Disinfestazioni inefficaci in altri comuni del Lazio. La Capitale conta solo 6 casi su quasi 3 milioni di abitanti. Anzio invece 19 su 54.211 abitanti» ha detto Montanari.
La disinfestazione
I tecnici hanno poi spiegato: «Le disinfestazioni proseguiranno fino a metà novembre con cinque-sei squadre di Ama ogni notte nell’area di 300 metri vicino alla persona che risulta affetta dal virus». Il prodotto biologico di ultima generazione è usato nei tombini e poiché è granulare resiste anche alle piogge. La disinfestazione contro la zanzara tigre, che veicola anche i virus più pericolosi come la Dengue e Zika, non è una novità per Roma. «C’è sempre stata la prevenzione sulla zanzara tigre da quando è arrivata in Italia negli anni ‘90 e si è insediata come presenza stabile, probabilmente giunta da traffici illeciti proveniente dall’Asia di copertoni di gomme con acqua ristagnante». «Anche negli anni passati ci sono stati casi di Chikungunya importata da persone di ritorno da viaggi dove la malattia è endemica. Nel 2016, ad esempio, nel Lazio ci sono stati 3 casi di chikungunya, 6 di dengue e 13 di zika».
Le ordinanze d’obbligo
«Ogni anno si devono emettere le ordinanze previste dal sistema sanitario — hanno spiegato i tecnici del Dipartimento — e le disinfestazioni preventive partono ad aprile. L’ordinanza del 13 settembre invece era necessaria per poter intervenire con le squadre negli spazi privati dove ci sono le persone affette dal virus, altrimenti il Comune non può intervenire. Si tratta di disinfestazioni larvicide e adulticide». Il presidente della Commissione Ambiente, Daniele Diaco (5 Stelle) ha sottolineato: «In tre mesi sono stati effettuati interventi capillari in tutti i Municipi, con una spesa di 171mila euro. I casi di chikungunya a Roma sono solo 7 su 3 milioni di abitanti. Non è un’emergenza igienico-sanitaria così evidente».
I fondi per gli interventi
Alla domanda della consigliera Valeria Baglio (Pd) sui ritardi degli interventi avvenuti il 12 settembre con ordinanza il 13 a fronte della richiesta dell’Istituto di Sanità dell’8 settembre, i tecnici del Dipartimento hanno risposto: «L’Ordinanza si poteva fare prima, era comunque in bozza l’11, ma poiché avevamo una riunione in Regione volevamo chiarimenti per Anzio». Intanto le somme per gli interventi disinfestanti prese dai residui «delle multe di Ama nei confronti del Campidoglio» non sono per la consigliera Baglio utilizzabili. E sulla questione si doveva esprimere l’Anac. «Ma ancora non ci ha risposto» ha detto Diaco.
Il piano nazionale di sorveglianza
«Ribadiamo che in aree dove si segnalano casi autoctoni singoli o focolai epidemici autoctoni (2 o più casi) — dicono dalla Regione — scattano le misure di disinfestazione previste dal piano nazionale di sorveglianza 2017 del ministero della Salute ovvero: trattamenti su suolo pubblico e privato, trattamenti adulticidi con prodotti abbattenti, trattamenti dei focolai larvali, replica di tutti gli interventi in caso di pioggia, ripetere l’intero ciclo dopo la prima settimana». Intanto, i Comuni di Anzio e Fiumicino, hanno comunicato i piani di prevenzione nelle aree a rischio contagio in accordo con la Asl Roma 3 per Fiumicino e la Asl Roma 6 per Anzio.
Tratto da: http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_settembre_19/chikungunya-regione-lazio-11-nuovi-casi-cui-4-roma-04fa218e-9d5c-11e7-bc32-abadbc125b15.shtml