Save the Children: “Sei milioni di bambini muoiono prima di aver compiuto i 5 anni, la metà per fame”

pDei 155 milioni di bambini che soffrono di malnutrizione cronica (un minore su quattro sotto i 5 anni nel mondo), più della metà si trova in Asia, in particolare in Asia Meridionale (oltre 61 milioni), e il 30 per cento in Africa

ROMA. Ogni anno, nel mondo, sei milioni di bambini muoiono prima di aver compiuto i 5 anni per cause curabili e prevenibili. Tra queste la malnutrizione, che provoca quasi la metà delle morti infantili a livello globale, uccidendo tre milioni di bambini ogni anno. Cinquantadue milioni di minori sotto i 5 anni in questo momento stanno soffrendo la carenza improvvisa di cibo e nutrienti, 155 milioni sono malnutriti cronici e rischiano che le gravi conseguenze sul loro sviluppo fisico e cognitivo si ripercuotano nell’intero ciclo di vita. Questi dati sono stati diffusi da Save the Children, che oggi lancia la campagna globale Fino all’ultimo bambino, “per salvare e dare un futuro ai bambini senza un domani”.

Povertà, cambiamenti climatici e conflitti hanno un ruolo decisivo nella diffusione della malnutrizione. Nei Paesi a medio e basso reddito, due minori su cinque vivono in stato di povertà multidimensionale, con forti deprivazioni per l’accesso al cibo, ai servizi igienico-sanitari e all’educazione. In 103 Paesi a medio e basso reddito sono 689 milioni i minori considerati poveri multidimensionali: in India lo è la metà dei bambini, nove su dieci in Etiopia, Niger e Sud Sudan. Nel Corno d’Africa e in Kenya, in seguito all’emergenza climatica El Niño, sette milioni di bambini subiscono la carenza d’acqua e di sostanze nutritive. Solo nel 2016 guerre e insicurezza alimentare hanno provocato la fuga di 65,6 milioni di persone e 122 milioni di bambini affetti da malnutrizione cronica vivono in zone colpite dai conflitti.

 

Dal nuovo rapporto di Save the Children, “Una fame da morire. Vecchie e nuove sfide nel contrasto alla malnutrizione”, emerge che la nutrizione insufficiente rappresenta la concausa del 45 per cento delle morti infantili a livello globale. Dei 155 milioni di bambini che soffrono di malnutrizione cronica (un minore su quattro sotto i 5 anni nel mondo), più della metà si trova in Asia, in particolare in Asia Meridionale (oltre 61 milioni), e il 30 per cento in Africa. Cinquantadue milioni di bambini (1 su 12) sono invece colpiti da malnutrizione acuta, di cui più della metà in Asia meridionale, mentre 41 milioni risultano obesi o in sovrappeso: quattro milioni sono in Paesi ad alto reddito. In questi ultimi si contano, tra l’altro, 1,6 milioni di minori colpiti da malnutrizione cronica. Tra gli Stati con i tassi peggiori troviamo l’Eritrea, dove è colpito un bambino su due sotto i 5 anni, e l’India, dove la proporzione tocca quasi il 48 per cento. Cresce, invece, a livello globale la pratica dell’allattamento al seno, che garantisce ai neonati possibilità in più di sopravvivere nei primi mesi di vita.

“È semplicemente inaccettabile che ancora così tanti bambini perdano la vita perché colpiti dalla malnutrizione”, dichiara Claudio Tesauro, presidente di Save the Children. “E un killer silenzioso, ma prevenibile, che trae ancora più forza proprio attraverso il circolo vizioso della povertà, dei conflitti e dei cambiamenti climatici e che indebolisce il sistema immunitario dei bambini, lasciandoli vulnerabili alle infezioni e alle malattie”. Per quelli che sopravvivono, dice Tesauro, “la malnutrizione rappresenta una condanna per tutta la vita, perché può danneggiare lo sviluppo cognitivo e avere ripercussioni devastanti sul loro futuro e sulle loro opportunità di vita da adulti. Diventano così bambini senza un domani”.

 

Secondo l’organizzazione umanitaria, dal 1990 ad oggi sono stati compiuti importanti passi in avanti per ridurre il fardello della malnutrizione riducendo da 254 a 155 milioni il numero di bambini colpiti in maniera cronica. Nonostante questo, il mondo è lontano dal ridurre del 40 per cento i casi di malnutrizione cronica entro il 2025 e l’eliminazione di tutte le forme di malnutrizione entro il 2030. Delle 815 milioni di persone denutrite a livello mondiale, più della metà (489 milioni) vive in Paesi colpiti da conflitti, dove si stima che il tasso di malnutrizione cronica si riduca a un ritmo quattro volte inferiore rispetto ai Paesi non colpiti da crisi e dove i tassi di povertà risultano in media superiori di 20 punti percentuali.

Con la campagna Fino all’ultimo bambino, Save the Children, in collaborazione con Microsoft e con il patrocinio del Comune di Milano, ha ricreato, presso la Microsoft House di Milano, in viale Pasubio 21, un percorso esperienziale immersivo – dal 12 al 17 ottobre – per far conoscere da vicino il problema della malnutrizione. I visitatori, tra cui alunni delle scuole, attraverso gli ologrammi potranno sperimentare sensazioni reali di contesti di disagio, odori e suoni di chi si ritrova in condizioni di povertà estrema. Solo nel 2016, nel mondo, grazie alla campagna Fino all’ultimo bambino, Save the Children ha raggiunto ventun milioni di bambini con i suoi programmi di salute e nutrizione. Anche quest’anno la campagna potrà essere sostenuta attraverso il numero solidale 45544, attivo dal 12 ottobre al 5 novembre. Sarà possibile donare 2 euro inviando un sms, 2 o 5 euro da rete fissa.

Tratto da: http://www.repubblica.it/solidarieta/cibo-e-ambiente/2017/10/12/news/save_the_children_sei_milioni_di_bambini_muoiono_prima_di_aver_compiuto_i_5_anni_-178037312/?ref=RHPPLF-BH-I0-C4-P5-S1.4-T1