ottobre
Roma, altra tegola sulla giunta: Lemmetti sotto indagine, ma Raggi per ora lo blinda
Posted by Ileana Argentin at 9:39 AM. Placed in Rassegna stampa category
L’assessore al Bilancio coinvolto in una nuova inchiesta per turbativa d’asta a Livorno. Imbarazzo del Campidoglio 5S, il caso congelato fino al voto di Ostia
In principio, prima ancora di sbarcare in Campidoglio, sul capo dell’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti pesava solo — si fa per dire — l’indagine per bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e abuso d’ufficio su Aamps, la municipalizzata dei rifiuti di Livorno. Adesso il titolare dei conti della giunta Raggi si barcamena tra due inchieste: venerdì, ancora una volta assieme al sindaco Filippo Nogarin, ha ricevuto l’atto con cui la procura labronica ha disposto una proroga di sei mesi per il caso Spil, la partecipata dal comune di Livorno che gestisce il porto industriale della città toscana. In sintesi: per l’azienda in crisi, sulla falsariga di quanto sta accadendo a Roma per Atac, era stato chiesto il concordato. Poi la giunta 5S ha cambiato idea, ritirando la domanda presentata al tribunale fallimentare e facendo contestualmente saltare il bando per la ricerca di un advisor legale. La gara annullata sarebbe dunque il nodo su cui i pm che indagano per turbativa d’asta hanno deciso di accendere il loro faro.
Una grana in più per il team Raggi. Da risolvere, però, con calma. Magari dopo il voto di Ostia. Fino a quel momento meglio tacere. Un esempio? Ieri, al termine del convegno antifascista sulla marcia su Roma in aula Giulio Cesare, la sindaca ha inserito il silenziatore. Così come il diretto interessato. Comunicata su Facebook la notizia in ossequio alle regole 5S, ha passato la giornata a rigirarsi tra le mani la comunicazione (due righe scarse) notificata dalla procura di Livorno. Lemmetti oscilla tra due ipotesi: “Non so niente di più — ha confessato a chi lo ha visto ieri — non capisco nemmeno se sia indagato o solo persona informata dei fatti”. In attesa di ulteriori approfondimenti, l’unica conferma è che l’aria è cambiata a Palazzo Senatorio. È finita l’epoca dei video con riprese simmetriche alla Wes Anderson per comunicare indagini e relativi provvedimenti a carico dell’assessore di turno. Scene come quelle allestite lo scorso dicembre per l’addio dell’ex assessora all’Ambiente Paola Muraro sono un ricordo. Il nuovo corso, soprattutto da quando la sindaca rischia il rinvio a giudizio per falso, professa sobrietà.
«In giunta non ne parla nessuno», assicura un collega di peso dell’assessore Lemmetti. E i consiglieri M5S hanno sposato la linea del garantismo. Unica voce fuori dal coro è quella di Cristina Grancio, sempre in attesa del completo reintegro nella rosa dei 29 pentastellati: “Dispiace. Neanche lui sa cosa gli stiano contestando. Però un po’ di preoccupazione c’è. Credo che se ne riparlerà dopo Ostia”. L’ultraraggiano Pietro Calabrese, invece, taglia corto: “Bisogna valutare in base all’entità dell’ipotesi di reato e sulla tempestività da parte dell’accusato di rendere pubblica la notifica. Per cui Lemmetti, non sapendo neanche su cosa è indagato, mi pare sia stato più che corretto”. E i predecessori? Andrea Mazzillo si limita a un “no comment”. L’ex procuratore regionale della corte dei Conti Raffaele De Dominicis, nominato assessore per 48 ore e poi emarginato per una presunta inchiesta a suo carico, passa invece al confronto: “Sono stato mandato via per niente. Ho un documento della procura che attesta che non sono mai stato indagato”. Un pezzo di carta che, una volta finita la tregua elettorale, farebbe davvero comodo anche a Lemmetti.
Tratto da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/10/29/news/roma_altra_tegola_sulla_giunta_lemmetti_sotto_indagine_ma_raggi_per_ora_lo_blinda-179653353/