Accesso negato ai farmaci per 2 miliardi di persone, “disuguaglianza che uccide”

601119La denuncia di Oxfam-Action: una disparità che solo nel 2017 ha causato la morte di oltre 3 milioni di bambini nel mondo e che non colpisce solo i paesi poveri. Appello all’Italia: investire nella lotta a Aids, malaria e Tbc. Il tema dell’accesso globale alla salute sarà al centro di un evento promosso domani a Roma.
ROMA – Ancora oggi nel mondo oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso ai farmaci essenziali. Solo nel 2017, oltre 3 milioni di bambini e bambine sotto i 15 anni sono morti principalmente per la mancanza di accesso a farmaci di base e vaccini. E’ l’allarme lanciato da Oxfam e Action, in occasione dell’evento promosso dalle due organizzazioni domani a Roma presso l’Hotel Nazionale: una tavola rotonda che avrà al centro il ruolo dell’Italia e il confronto tra Governo e attori italiani e internazionali, per discutere strategie e proposte per ridurre le inaccettabili disuguaglianze nell’accesso ai farmaci e alla salute a livello globale. Al forum interverranno, tra gli altri, il ministro della Sanità Giulia Grillo, il direttore generale del dipartimento per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Esteri Giorgio Marrapodi, il Direttore Generale di Aifa Luca Li Bassi e la responsabile delle relazioni esterne del Fondo Globale per la lotta a Hiv, tubercolosi e malaria, Françoise Vanni.


Secondo un’analisi di Oxfam e Action, nel mondo l’impatto del prezzo dei farmaci è enorme sia per i singoli che per gli stati dove esiste un sistema sanitario nazionale. “Se buona parte della popolazione mondiale non ha ancora accesso ai farmaci essenziali, secondo le stime della Banca Mondiale, 800 milioni di persone ogni anno spendono almeno il 10% del bilancio familiare per spese sanitarie, mentre per circa 100 milioni di persone queste spese sono così elevate da farle piombare in una condizione di povertà estrema ogni anno” , scrive Oxfam in una nota. “Un costo sempre più insostenibile, anche per i sistemi sanitari nazionali, soprattutto per i farmaci più innovativi, con la conseguenza che spesso in molti non riescono ad accedere alle cure. Particolarmente grave l’impatto nei paesi in via di sviluppo: in Sud Africa, ad esempio, per patologie come il cancro al seno, perdono la vita 3 mila donne ogni anno, perché il costo del trattamento è troppo elevato per le casse dello Stato: circa 38 mila dollari per un ciclo di 12 mesi di Herceptin, 5 volte il reddito medio del paese”.
Italia. Anche in paesi ad alto reddito come l’Italia, dove la spesa per i farmaci è il 20% della spesa sanitaria nazionale (29,8 miliardi di euro nel 2017, di cui il 75% coperto dal sistema sanitario nazionale), le conseguenze sono sempre più negative per l’accesso dei cittadini alle cure. Basti pensare ai costi del trattamento dell’Epatite C. “A fronte di 1 milione 600 mila casi cronici riscontrati nel 2016 nel nostro Paese, ad inizio 2017 solo 70 mila casi erano stati trattati con i farmaci più efficaci introdotti nel 2013. Una situazione che ha costretto l’Italia a contrattare il prezzo dei farmaci con le aziende produttrici, per raggiungere un costo sostenibile per la casse pubbliche, che potesse garantire le cure ad un maggior numero di pazienti. Un caso “risolto”, ma che si sta ripetendo e potrebbe ripetersi con altri farmaci essenziali in Italia e in altri paesi europei. Intanto il “costo” effettivo rimane ad oggi in molti casi stimato per le clausole di riservatezza introdotte nei contratti di acquisto dei farmaci. In Italia oggi 1.800 farmaci sono “secretati”: quasi il 60% di quelli ospedalieri o distribuiti dalle farmacie ospedaliere o private, inclusi i farmaci più innovativi per la lotta al cancro”.
L’appello al Governo. “Casi come quello affrontati dall’Italia per il trattamento dell’Epatite C, dimostrano la necessità di arrivare ad una maggiore trasparenza nella definizione dei prezzi dei farmaci, conclude Oxfam, che poi lancia un appello alle Istituzioni . “Riconosciamo il coraggio e l’impegno del Ministero della Salute italiano e di Aifa nel farsi portatori di istanze sentite da tanti paesi e cittadini nel mondo e li incoraggiamo a proseguire nello sforzo di trovare un consenso tra gli stati che compongono l’Oms, per l’approvazione della risoluzione avanzata a inizio febbraio – ha detto Sara Albiani, policy advisor di Oxfam Italia sulla salute globale – . Se non si riuscisse a raggiungerlo, è però essenziale che il Governo italiano continui a battersi per il principio di accesso universale alle cure e ai farmaci per tutti in tutto il mondo, anche in occasione dei numerosi eventi che, nel 2019, avranno un’importante agenda di salute globale”.
“Nell’anno della ricostituzione del Fondo Globale per la lotta all’Aids, Tubercolosi e Malaria – ha aggiunto Francesca Belli, project director in Italia, di Action global health advocacy partnership – chiediamo all’Italia di mantenere l’impegno nella lotta contro queste malattie, aumentando gli stanziamenti verso il Fondo Globale. Solo così si potranno salvare milioni di vite e raggiungere il terzo Obiettivo di sviluppo sostenibile definito dalle Nazioni Unite: salute e benessere per tutti. La comunità internazionale deve mettere in campo maggiore innovazione, collaborazione ed efficienza. Dobbiamo proteggere ed espandere i progressi compiuti o questi risultati verranno erosi, il numero di contagi e di vittime tornerà a salire, e la possibilità di porre fine alle epidemie svanirà. È giunta l’ora di mantenere le promesse. Siamo tuttavia preoccupati perché allo stesso tempo c’è stata una pericolosa diminuzione dell’Aps italiano nel 2018 del 21,3%”.

Tratto da: http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/636386/Accesso-negato-ai-farmaci-per-2-miliardi-di-persone-disuguaglianza-che-uccide