Anonimo comprò casa a disabile, premiato con Scudi S.Martino

pC’è anche un benefattore livornese rimasto anonimo che ha acquistato la casa di un disabile, messa all’asta, per poi cedergliela in comodato d’uso gratuito, fra i premiati che riceveranno l’11 novembre a Firenze, a Palazzo Vecchio, gli Scudi di San Martino. Il riconoscimento premia coloro che, secondo il giudizio dell’Istituto degli Scudi di San Martino, si sono distinti per impegno, spirito di sacrificio e coraggio a favore di deboli, bisognosi e persone in pericolo.
“Da trentaquattro edizioni gli Scudi di San Martino rappresentano una delle onorificenze più significative della nostra regione”, ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, presentando oggi l’edizione 2017 del premio insieme al presidente dell’Istituto, Roberto Lupi. Gli Scudi, ha affermato Giani, “tengono alto il nome e la cultura della Toscana, sono il segno distintivo della solidarietà più vera”.
Riceveranno gli scudi in bronzo il caporal maggiore capo dell’Esercito Giovanni De Riso che, libero dal servizio, è intervenuto per salvare una bimba di due anni rimasta nella culla all’interno di una casa in fiamme; il maresciallo capo Orazio Capalbo dell’Arma dei Carabinieri che ha salvato quattro persone durante un’alluvione; alla Fondazione Rimantas Kaukenas, Fondazione Charity Group della Repubblica di Lituania, e a Valerio Catoia, ragazzo con la sindrome di Down, che ha salvato dall’annegamento una bimba, in uno stabilimento balneare di Sabaudia. L’Istituto ha assegnato anche uno scudo in argento alla memoria all’architetto lussemburghese Gilbert Huyberechts, che si è prodigato per la cura delle persone autistiche.
I diplomi di benemerenza sono stati assegnati al dottor Italo Paolini di Arquata del Tronto, specializzato in medicina generale, al primo maresciallo Pietro Cossalter dell’Esercito e al primo maresciallo Gennaro Esposito dell’Aeronautica Militare, che si sono prodigati nelle zone italiane colpite da terremoto; alla dottoressa Serena Padovani per il lavoro svolto a favore dei detenuti; all’Equipe Medicina d’Urgenza Ospedale di San Giovanni di Dio di Firenze, per la professionalità e la dedizione con cui svolgono il proprio lavoro, e all’ispettore superiore della Polizia Penitenziaria Francesco Lisci, che è intervenuto fuori dal servizio per salvare la vita a una ragazza appena ventenne.

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