ANSA/ Rivoluzione dell’eta’, si diventa “anziani” dai 75 anni

VI-IT-ART-43726-anziani_lapresse-kbkG-U1060237830944714D-700x394@LaStampa.itZCZC6825/SXB XSP79404_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB >>>ANSA/ Rivoluzione dell’eta’, si diventa “anziani” dai 75 anni Geriatri, ma l’assistenza non esiste nei piani della politica (Di Silvana Logozzo) (ANSA) – ROMA, 30 NOV – Gli stereotipi sono duri a morire, ma la realta’ e’ testarda e alla fine ottiene la meglio sul luogo comune. Questa volta tocca all’eta’ anagrafica, argomento delicato che tocca la suscettibilita’ di donne e uomini. Perche’ se arrivare ai 60 anni conclamati vuol dire un po’ sentirsi archiviati nel libro del non desiderabile, e’ pur vero che il mondo e’ cambiato e l’eta’ della vecchiaia per buona parte delle persone e’ ancora di la’ da venire. Ma ora la semplice percezione diventa ufficiale: da oggi la popolazione italiana puo’ considerarsi piu’ giovane: si e’ ufficialmente “anziani” dai 75 anni in su. La svolta arriva dal Congresso nazionale della Societa’ italiana di gerontologia e geriatria (Sigg). “Un 65enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni fa. E un 75enne quella di uno nel 1980 aveva 55 anni”, spiega Niccolo’ Marchionni, professore dell’Universita’ di Firenze e direttore del dipartimento cardiovascolare dell’Ospedale Careggi. “Oggi alziamo l’asticella dell’eta’ a una soglia adattata alle attuali aspettative di vita nei Paesi con sviluppo avanzato”, dice Marchionni: “in Italia l’aspettativa di vita e’ aumentata di circa 20 anni rispetto alla prima decade del 1900. Non solo, larga parte della popolazione tra 60 e 75 anni e’ in ottima forma e priva di malattie per l’effetto ritardato dello sviluppo di malattie e dell’eta’ di morte”. Attualmente la statistica individua nella media di 85 anni la longevita’ per le donne e di 82-83 per gli uomini. I geriatri insomma lanciano l’adozione di una definizione dinamica del concetto di “anzianita’” che si adatti “alle mutate condizioni demografiche ed epidemiologiche. E tenendo contro che scientificamente si e’ anziani quando si ha un’aspettativa media di vita di 10 anni”. Del resto a dimostrare che l’eta’ scritta sui documenti possa rappresentare un peso ci ha gia’ pensato un pensionato olandese di 69 anni che ha chiesto al tribunale di cambiare la data di nascita all’anagrafe, spostandola in avanti di vent’anni: si sente discriminato per la sua eta’, che influenzerebbe le sue possibilita’ di impiego oltre che il successo nelle app di appuntamenti. “Puoi cambiare il tuo nome, puoi cambiare sesso, perche’ non la tua eta’?”, ha detto Emile Ratelband. E tuttavia non per tutti gli individui avanti con l’eta’ sono rose e fiori: la quota di anziani disabili con fabbisogno assistenziale si attesta tra il 20 e il 30%. Non solo, la denatalita’ e l’aumento del numero di persone in pensione hanno un peso notevole sugli assetti delle famiglie e della societa’. “Nel 2040, cioe’ tra soli 20 anni, saremo in una situazione ingestibile, avremo una sproporzione enorme tra anziani che vanno assistiti e numero di giovani che se ne prendono cura. Ma l’anziano nella dimensione politica e nei piani della politica non esiste: e’ solo una bandiera da sventolare per fini propagandistici”, denuncia il presidente della Sigg Raffaele Antonelli Incalzi. E conclude, “per affrontare la realta’ che ci aspetta in un futuro vicinissimo ci deve essere una serenita’ di reddito. Se c’e’ crescita, il resto ne deriva. La cura degli anziani deve essere ottimizzata, bisogna promuovere l’assistenza geriatrica. E i geriatri sono troppo pochi rispetto alla popolazione che ne ha bisogno”.(ANSA). LOG 30-NOV-18 17:00 NNNN