Bankitalia, Renzi: “Nel settore banche è successo di tutto ma è mancata la vigilanza”

666666666666Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. Il suo mandato scade il 31 ottobre (imagoec)
Il segretario dem difende la mozione contro Visco presentata e votata dal Pd alla Camera. E insiste: “Serve pagina nuova in via Nazionale, il nome del Governatore non lo decidiamo noi”. Il partito si divide. Veltroni: “Incomprensibile e ingiustificabile” e area Orlando vuole assemblea “per fare chiarezza”. Il capogruppo Rosato: “Non vogliamo la testa di nessuno, ma…”
Caso Bankitalia, il giorno dopo, scuote il Pd. Col segretario che difende la scelta del gruppo Pd alla Camera di “sconfessare” il Governatore in carica Ignazio Visco, e il partito che invece si divide.

Matteo Renzi tiene il punto e motiva ancor più chiaramente il peso della mozione Pd approvata ieri e su cui è calato da subito il gelo del Quirinale: “Doveva rimanere agli atti che il Pd non si assume alcuna responsabilità sulla conferma del Governatore Ignazio Visco”. E insiste: “Se qualcuno vuol raccontare che in questi anni nel settore banche non è successo niente, non siamo noi, perché è successo di tutto. È mancata evidentemente una vigilanza efficace. C’è bisogno di scrivere una pagina nuova. Ci sono stati dei manager che hanno preso soldi e non hanno lavorato con professionalità, ci sono persone che hanno visto venir meno i loro crediti ed è toccato a noi intervenire per rimediare ai disastri causati da altri e ciascuno si assumerà la sua responsabilità”.

Della mozione anti-Bankitalia neanche il premier Gentiloni sarebbe stato a conoscenza ma, ancora Renzi, “non c’è alcuno scontro tra il governo e il Pd. Ieri abbiamo votato una mozione che il governo ci ha chiesto di modificare e che noi abbiamo cambiato con logica di collaborazione”.

E il segretario del Pd non avrebbe avuto tra ieri e oggi nessun contatto con il Quirinale che ieri appena dopo l’approvazione, aveva mostrato tutta la sua irritazione per l’iniziativa dei dem dell’Aula, evidentemente non concordata.

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Ma il partito scalpita. “Incomprensibile ed ingiustificabile”, così Walter Veltroni boccia senza mezzi termini la mozione contro Visco. “Da sempre la Banca d’Italia – ha detto l’ex segretario dem all’Ansa – è un patrimonio di indipendenza e di autonomia per l’intero paese. Per questo mi appare un atto incomprensibile e ingiustificabile”. “Sono parole che ascolto con rispetto” replica il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, che però precisa: “Noi non vogliamo la testa di nessuno, sono materie di competenza del governo e in questo ci riconosciamo nelle parole del presidente Mattarella….ma non ci potevamo sottrarre dal dare un giudizio, non potevamo far finta che tutto andasse bene”.
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In casa Pd, Veltroni non è l’unico ad attaccare la segreteria Renzi. “E’ necessario fare chiarezza nel gruppo Pd della Camera su quanto accaduto ieri”, fa sapere Andrea Martella, coordinatore della minoranza di Orlando. Serve quindi “un confronto aperto, un’assemblea” perchè “il percorso con cui si è arrivati alla scelta non è stato del tutto lineare, come dovrebbe accadere su un tema delicato che coinvolge autonomia e indipendenza di Bankitalia ed il rispetto dei diversi ruoli istituzionali”. “Dibattito in casa Pd? Non è una cosa nuova e affronteremo anche questa”, così minimizza Rosato.

Ai suoi Renzi ha raccontato di aver sentito il premier Gentiloni solo nel primo pomeriggio, a dardo lanciato, e al segretario Pd il premier avrebbe suggerito di ammorbidire il testo dell’iniziativa parlamentare, così come poi è avvenuto. Che però non ha cambiato il senso complessivo dell’attacco a Bankitalia. E ancora il segretario Renzi: “La scelta sul governatore è dell’esecutivo, e noi la accetteremo qualunque sia, ma non potevamo non dare un giudizio su questi anni. Chi sarà il governatore? Non lo so e non sono più premier, non lo decido io”.

“L’entrata di ieri a gamba tesa si è dimostrata un autogol”, così Bruno Tabacci, presidente di Centro Democratico vicino a Campo progressista di Pisapia, ai microfoni di RadioUno. “Nel 2004 feci la battaglia per abbattere la regola in base alla quale la carica di Governatore della Banca d’Italia era a vita – prosegue Tabacci -, solo dopo il Parlamento si è mosso per cambiare le regole e ha fissato delle regole che permettono di esprimere un giudizio, ma l’entrata di ieri è stato un errore che il presidente Mattarella ha rilevato. Con un cartellino rosso”. Mentre Stefano Parisi, il Pisapia del centrodestra, si schiera con Banca d’Italia: “Può avere commesso errori ma la sua indipendenza è un valore per il nostro sistema finanziario. Non può essere trattata con incursioni parlamentari”. “Non commento per carità di Patria…”, così il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda ai cronisti in Transatlantico.

Caustici i deputati M5s: “Il treno di Renzi è deragliato prima di partire, su Visco il gioco delle parti col governo è di una tristezza sconcertante. Il governatore ha colpe gravi nei crac bancari, noi siamo stati i primi a dirlo. Grazie a noi il dibattito è arrivato in parlamento”.

Tratto da: http://www.repubblica.it/politica/2017/10/18/news/bankitalia_area_orlando_chiede_assemblea_ai_vertici_pd_scelta_non_lineare_su_tema_delicato_-178618614/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1