Barilla ospiterà nella propria sede centrale di Parma le fasi cruciali dell’iniziativa a partire da questo inverno, invitando i propri dipendenti a prendervi parte e mettendo a disposizione addetti con competenze specifiche, con lo scopo di trovare soluzioni adatte per persone con disabilità, degli anziani e in generale di chi ha bisogni speciali.
Il 23 febbraio 2018, a Parma, nei Barilla Headquarters, ci sarà infine la presentazione dei risultati e dei prototipi.
La metodologia Hackability è nata a Torino nel 2015. Oggi è considerata tra le più interessanti esperienze di co-progettazione italiane, selezionata nel giugno 2017 dalla Commissione Europea, all’interno della European Social Innovation Competition, come una delle 30 esperienze in grado di diffondere i vantaggi del cambiamento tecnologico in Europa.
Racconta Carlo Boccazzi Varotto, che coordina il progetto: “Abbiamo portato Hackability nei Fablab, dentro le università, nel mondo della cooperazione e del sociale, per far crescere una community che tramite la co-progettazione, il design, la digital fabrication supporti l’individuazione di soluzioni nuove, personalizzate, in grado di soddisfare i bisogni delle persone con disabilità nella vita quotidiana. Affrontare il tema del packaging e dell’autonomia in cucina è una grande sfida e l’incontro con la grande impresa cala la co-progettazione in un contesto reale e amplifica la possibilità di un reale impatto sociale e culturale”.
Hackability@Barilla, spiega l’azienda, “nasce da valori e obiettivi comuni tra le due organizzazioni e si inserisce nella mission del Gruppo di Parma “Buono per Te, Buono per il Pianeta, Buono per le Comunità. Inclusione e diversità sono da tempo parte integrante della cultura, dei valori e del codice etico dell’azienda, costituendo un fattore determinate per il suo modello di fare business. Sviluppare il valore di ogni persona, rispettandone l’integrità fisica, culturale e morale, è fondamentale per Barilla”.
“Si tratta di una iniziativa di sostenibilità sociale, che ci stimola a essere più attenti alle disabilità fisiche e cognitive già in fase di progettazione, per pensare (o ripensare) a come offrire una esperienza di utilizzo più accessibile e più equilibrata, consapevoli del fatto che una soluzione non possa andar bene per tutti” aggiunge Giancarlo Minervini, Barilla Vp Global Process Development e Barilla Diversity & Inclusion Board Member.