ottobre
Bimbo salvato dal tumore il suo nuovo femore creato dall’omero di un donatore
Posted by Ileana Argentin at 6:25 PM. Placed in Rassegna stampa category
L’intervento rivoluzionario realizzato all’ospedale Regina Margherita di Torino dal dottor Raimondo Piana, direttore del reparto di Chirurgia oncologica
Questa è la storia di un bambino piemontese di poco meno di sei anni che avrebbe dovuto pagare un prezzo altissimo per sopravvivere all’osteosarcoma, un raro tumore osseo con un incidenza di 150 casi l’anno in Italia: l’amputazione del femore distale, dove la malattia si era annidata, e il ricorso ad una protesi. Oggi questo bambino, che di anni ne ha compiuti otto, ha recuperato la mobilità e conduce una vita normale.
A fare la differenza, tra il prima e il dopo, è stato lo straordinario intervento svolto all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino dall’équipe del dottor Raimondo Piana, direttore di Chirurgia oncologica ortopedica presso l’azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute: il quale, dovendo amputare l’articolazione del ginocchio e trovandosi nell’impossibilità di trovare nelle Banche dei tessuti muscoloscheletrici un femore di dimensioni ridotte, data l’età del paziente, ha tentato il tutto per tutto adattando e posizionando in loco un omero rovesciato. In altri termini: un altro osso, fornito da un donatore, è stato utilizzato per sostituire quello intaccato, assolvendo la stessa funzione.
Soluzione rara, se non unica, non a caso compresa tra quelle presentate dal dottor Michele Boffano al Congresso mondiale di tecnologia in chirurgia protesica svoltosi a Boston: il reparto di Chirurgia oncologica ortopedica della Città della Salute ha vinto il primo premio.
Va da sè che per Piana e per la dottoressa Franca Fagioli, direttrice dell’Oncoematologia Pediatrica del Regina, il primo, vero riconoscimento è stata la possibilità di salvare la vita di Francesco, così lo chiameremo, senza doverlo menomare. “Sul momento l’idea sembrava folle ma dopo esserci rivolti a tutte le banche dell’osso internazionali, inutilmente, eravamo disperati – racconta Piana -. Allora abbiamo provato con un omero: per garantire una ricostruzione il più possibile anatomica è stato rivestito con una protesi in ceramica di ultima generazione; il tutto è stato collegato al femore del paziente con una placca e al ginocchio, ricostruendo la capsula e i legamenti così da preservare la tibia”.
La vittoria dell’impossibile è consistita in quattro ore di intervento tra amputazione e ricostruzione, preceduto da due mesi di chemioterapia e seguito da altri otto mesi di trattamento post-operatorio a fronte dei quali Francesco ha recuperato la funzionalità dell’arto: “I controlli sono negativi, cammina senza zoppicare, va a scuola”. E in futuro? “Dato che l’omero, contrariamente all’anca, al lato tibiale del ginocchio e alla caviglia non cresce, bisognerà intervenire nuovamente. In ogni caso, se ne riparla tra una decina di anni”.
Dieci anni di normalità regalati ad un bambino sottoposto ad una prova durissima, grazie ad un intervento che rappresenta un precedente per casi analoghi: “A livello pediatrico l’osteosarcoma si manifesta mediamente tra gli 8 e i 14 anni, peraltro in forma abbastanza rara, ma l’età nella quale insorge sta diminuendo”. Un buon motivo per attrezzarsi: anche con la giusta dose di follia.
Tratto da: http://www.lastampa.it/2016/10/14/cronaca/bimbo-salvato-dal-tumore-ora-ha-un-femore-ricreato-dallomero-di-un-donatore-OUbw1GoFrAxcddwORdu48K/pagina.html