gennaio
Caltanissetta, doppio femminicidio a Mussomeli: uccide la compagna e la figlia della donna, poi si spara
Posted by Ileana Argentin at 11:39 AM. Placed in Rassegna stampa category
A sinistra Rosalia Mifsud, a destra Monica Di Liberto
L’uomo, 27 anni, non voleva rassegnarsi alla fine della relazione: alla fine s’è tolto la vita
Non si era rassegnato alla fine di una relazione che viveva di alti e bassi. Per questo motivo Michele Noto 27 anni, è andato a casa dell’ex compagna, in via Santa Maria Annunziata e l’ha uccisa. Ha sparato pure alla figlia, che era contraria alla relazione considerata la differenza di età tra Michele e Rosalia, conosciuta come Rosy, che aveva 48 anni. La giovane, appena 27 anni, si è subito ritrovata davanti l’uomo che sarebbe entrato subito dopo il rientro delle due donne, forse spingendo la fragile porta bianca che oggi non presenta segni di effrazione. Alla fine un ultimo sparo: il suicidio.
Una tragedia che scuote Mussomeli, centro montano della provincia di Caltanissetta. Le vittime sono Rosalia Mifsud, di 48 anni, e Monica Di Liberto, di 27. Sono stati i vicini di casa ad avvertire i carabinieri, che hanno trovato le vittime in un lago di sangue. La donna era in camera da letto, la figlia poco distante, uccise entrambi con 5 colpi di pistola, come stanno ricostruendo i carabinieri di Mussomeli. L’uomo era all’ingresso, accanto al suo corpo la pistola per cui aveva un porto d’armi. “Da tempo passava con il suo cane, un Corso nero, davanti la sua abitazione – raccontano i vicini – era un ragazzo tranquillo che non beveva e non fumava, chissà cosa gli è passato per la testa”.
Probabilmente l’uomo, che lavorava saltuariamente in un’agenzia di pompe funebri, avrebbe atteso il ritorno a casa, spiando dalla sua abitazione poco distante nella stessa via. La donna aveva passato la sera a casa di un’amica dove stava svolgendo dei lavori tessili, fino alle 11, quando è ritornata a casa. In seguito è rientrata nell’abitazione, al primo piano anche la figlia.
A mezzanotte il gesto dell’uomo: “Abbiamo sentito prima 5 spari – raccontano i vicini – poi altri 5 e infine, dopo 10 minuti, un altro solitario colpo”. Secondo i vicini che avevano passato la sera con la donna, lei era tranquilla e non si aspettava una visita da parte dell’uomo. La loro relazione, andava avanti con diversi problemi, tanto che c’erano state discussioni nell’ultimo periodo: causa delle liti sarebbe stato il “no” alla relazione della figlia, che lavorava come estetista.
Ieri sera, dopo le 23.30, l’epilogo drammatico. L’uomo si è presentato a casa per chiedere l’ennesimo chiarimento, ma questa volta aveva una pistola. Che ha subito mostrato, facendo fuoco. A scoprire i tre cadaveri è stato il fidanzato di Monica Di Liberto: insospettito dal silenzio su Whatsapp, ha capito che stava accadendo qualcosa di terribile nell’abitazione di via Santa Annunziata.
“Si erano sentiti su WhatsApp – spiegano gli investigatori – e la ragazza gli aveva detto della presenza di Noto in casa. Poi le comunicazioni si sono interrotte”. Preoccupato per non aver più ricevuto notizie dalla fidanzata, il ragazzo ha contattato il fratello della vittima, un 21enne, e insieme si sono corsi nell’appartamento. Nella camera da letto i corpi senza vita delle due donne e di Noto. Due giorni fa, a Mazara del Vallo, un’altra donna era stata uccisa dal marito ossessionato dalla gelosia.
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“Proclamerò il lutto ittadino. La comunità di Mussomeli è sconvolta per quanto accaduto. E’ sicuramente un evento che ci ha scossi profondamente, sia per la tragedia in sé, tre giovani vite spezzate, e ancora più sconvolgente per il fatto che si tratta di persone che non hanno mai fatto nulla di strano e quindi non era un fatto prevedibile”. Lo afferma il sindaco di Mussomeli Giuseppe Catania, dopo la tragedia di questa notte.
TRATTO DA: https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/01/31/news/caltanissetta_uomo_uccide_la_compagna_e_la_figlia_della_donna_poi_si_toglie_la_vita-247219944/