Canguro per evitare la fiducia: sul Rosatellum il Pd presenta emendamenti “preclusivi” contro preferenze, voto disgiunto, soglie

Vigilia rovente prima della discussione in aula. Obiettivo del governo e dei Dem: eliminare i voti segreti più a rischio

L’obiettivo è spazzare via i voti segreti più a rischio. La ‘mission’ (impossible?) del Pd per salvare il Rosatellum, sistema misto tra maggioritario e proporzionale e ultimo tentativo di fare una legge elettorale prima del voto del 2018, entra nel vivo nel primo pomeriggio oggi. Il partito di Matteo Renzi ha deciso di presentare i cosiddetti ‘emendamenti preclusivi’ per ammazzare le proposte di modifica che vogliono introdurre le preferenze e il voto disgiunto o che vogliono abbassare le soglie. In altre parole, si tratta di un ‘canguro salta emendamenti’. E’ l’estremo tentativo di non porre la questione di fiducia un’altra volta su una legge elettorale, dopo la forzatura dell’anno scorso sull’Italicum.

L’ipotesi della fiducia è stata discussa la scorsa settimana in varie riunioni al Nazareno e nei contatti con Palazzo Chigi e gli uffici legislativi del Quirinale. Il governo ci va con i piedi di piombo, stavolta. Non solo per via delle polemiche di M5s, Mdp, Fratelli d’Italia. Ma anche perché la fiducia non eliminerebbe il voto segreto finale sulla legge e metterebbe in difficoltà Forza Italia e Lega, che sul Rosatellum sono alleati del Pd pur stando fuori dalla maggioranza.

Con il ‘canguro’ il gruppo presieduto alla Camera da Ettore Rosato – che dà il nome al nuovo sistema di voto – spera di eliminare i voti segreti più a rischio. Cioè quelli che fanno gola ai parlamentari che hanno sacche di preferenze sui territori, a coloro che vorrebbero invece il voto disgiunto (i bersaniani di Mdp, freschi di rottura con l’ormai ex alleato Giuliano Pisapia), ai piccoli partiti che vorrebbero soglie più basse per entrare in Parlamento.camera

Gli emendamenti preclusivi non consentirebbero dunque una votazione su queste modifiche al Rosatellum, che invece prevede un sistema di nominati in lista, non contempla il voto disgiunto (voto al candidato di una lista e ad una coalizione diversa) e sulle soglie per la parte proporzionale prevede il 3 per cento di lista e il 10 per cento per le coalizioni, su base nazionale sia per il Senato che per la Camera (con l’eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per le quali la soglia è al 20% nella regione di riferimento). Un terzo dei deputati è eletto in collegi uninominali (un solo candidato per coalizione, il più votato è eletto) e i restanti due terzi sono eletti con un sistema proporzionale di lista.

Certo, solo alla scadenza della presentazione degli emendamenti si scopriranno le carte dell’opposizione. La qualità dei loro emendamenti è un test per la strategia del ‘canguro’. Basterà per evitare la fiducia, ultima arma osata per l’Italicum con tutti i pesanti strascichi di polemiche visibili ancora oggi?

Tratto da: http://www.huffingtonpost.it/2017/10/09/canguro-per-evitare-la-fiducia-sul-rosatellum-il-pd-presenta-emendamenti-preclusivi-contro-preferenze-voto-disgiunto-soglie_a_23237064/