Carrozzine disabili usate e rigenerate: un progetto per avere prezzi più accessibili

 

Ideatore, Danilo Ragona e una rete di soggetti che condividono l’esperienza toscana di Dynamo Camp.

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Al giorno d’oggi i prodotti per praticare uno sport con la carrozzina (sia esso tennis, basket, hockey o altro) risultano costosi per molte persone, che non riescono ad acquistarli. Avere una disabilità motoria e voler intraprendere uno sport , quindi, non è facile né accessibile a tutti: se il desiderio di avviarsi ad una attività sportiva è forte, a mancare sono però i soldi per acquistare le attrezzature adeguate, che sono spesso prodotti tecnologicamente avanzati, dai costi elevati.

Dall’altro lato, è un dato di fatto molte aziende buttano carrozzine ed attrezzature ormai vecchie, usurate o difettate, che potrebbero essere ancora utili. Perché allora non pensare a un modo per riadattare, risistemare e rigenerare vecchie sedie a rotelle non più utilizzate, per dare loro nuova vita e diventare strumenti per lo sport economicamente molto più accessibili? E’ questa l’idea di base del progetto “Carrozzine rigenerate per lo sport e la vitta quotidiana” lanciato da Dynamo Academy & Able to Enjoy.

COME FUNZIONA IL PROGETTO – L’idea progettuale é quella di dare una seconda vita a carrozzine che per vari motivi non vengono più utilizzate. Tecnici qualificati si occuperebbero di rimetterle in perfetto funzionamento e di adattarle allo sport. In questo modo i prezzi potrebbero essere decisamente più bassi e accessibili. Un modello di economia circolare, questo, che vorrebbe,offrire da un lato un’alternativa di mercato con prodotti ricondizionati e meno costosi e favorire così l’accesso allo sport ad un numero maggiore di persone disabili, per le quali oggi l’attività sportiva è preclusa a causa dei costi inaccessibili, e dall’altro dare lavoro a persone con disabilità, che potranno apportare conoscenze utili per lo sviluppo di ausili rispondenti alle reali necessità dei beneficiari.

IL CROWDFUNDING – Per rendere realizzabile questo progetto, i promotori hanno lanciato un crowdfunding ospitato sulla piattaforma di Fondazione Vodafone, la quale raddoppierà il contributo al raggiungimento del traguardo. Traguardo che è di 10.000 euro da raccogliere entro il 20 ottobre 2018.
I fondi raccolti serviranno a sostenere lo start-up del progetto e le fasi iniziali di fattibilità dello stesso, compresa la predisposizione degli spazi fisici e l’acquisto dei prodotti e dei componenti necessari, non reperibili gratuitamente. Chiunque può partecipare alla raccolta, con donazioni anche molto piccole le quali, in modo crescente, daranno diritto a delle “ricompense”, che vanno dall’attestato della donazione a una gita esclusiva in Oasi Dynamo per due persone.

CHI PARTECIPA – A promuovere il progetto, dicevamo, è Danilo Ragona e una rete di soggetti che condividono l’esperienza toscana di Dynamo Camp, e che avranno ciascuna un compito:

-Incubatore del progetto: Dynamo Academy fornirà uno spazio per testare i prototipi, coinvolgerà i partner di sviluppo prodotto tra le competenze del territorio e identificherà i potenziali utenti, partendo dal bacino di utenza rappresentato dalle famiglie con figli disabili, beneficiarie delle attività di Terapia Ricreativa di Dynamo Camp.

-Design delle carrozzine: Able to Enjoy progetterà il design delle carrozzine, mettendo in campo il proprio know how nella produzione e commercializzazione di prodotti per la disabilità dal design innovativo

-Proto tipizzazione delle carrozzine: Filoni Srl, azienda toscana leader nello progettazione e realizzazione di prototipi per verifiche e collaudi in fase di pre-industrializzazione, realizzerà i prototipi delle carrozzine

Partner istituzionale sarà la Fispes, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali.

Per tutte le informazioni e per partecipare: https://progetti.ognisportoltre.it/projects/313-carrozzine-rigenerate-per-lo-sport-e-la-vita-quotidiana

Tratto da: https://www.disabili.com/sport/articoli-qsportq/carrozzine-disabili-usate-e-rigenerate-un-progetto-per-avere-prezzi-piu-accessibili-per-tutti