CINEMA. ‘LA FORMA DELLA VOCE’, DISABILITÀ E BULLISMO IN UN LUNGOMETRAGGIO

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Arriva al cinema il film della regista giapponese Naolo Yamada, tratto dall’omonimo manga di Yoshitoki Oima. Protagonista e’ una ragazza sorda, Shoko, emarginata e derisa dai suoi compagni e soprattutto da Shoya. Che un giorno pero’ si ravvedra’… (RED.SOC.) – ROMA – Arriva nelle sale italiane “La forma della voce”, un lungometraggio animato girato da una delle poche donne registe giapponesi,Naolo Yamada. La “voce” e’ quella diShoko, che le voci non puo’ sentirle, perche’ e’ sorda. La voce, la sua, prende forma attraverso un taccuino.E’ la sua sordita’ – ma soprattutto la discriminazione, o il “bullismo” che da questa discende – ad essere raccontata dalla sceneggiatriceReiko Yoshida, gia’ nota per aver scritto “La ricompensa del gatto” di Hayao Miyazaki. Ora firma questo nuovo successo, tratto dall’omonimo manga di Yoshitoki Oima, per lo studio Kyoto Animation, uno dei piu’ quotati nel panorama dell’animazione giapponese, gia’ produttore di numerose serie televisive e lungometraggi di culto. Dopo essersi posizionato come uno dei maggiori incassi della scorsa stagione cinematografica giapponese con oltre 20 milioni di dollari raccolti al botteghino, il film e’ stato presentato con successo anche al Future Film Festival 2017 e ha esordito due weekend fa in Cina, raccogliendo quasi 5 milioni di dollari al botteghino.In Italia, sara’ in diverse sale il 24 e 25 ottobre. La trama.Shoko Nishimiya non puo’ sentire, ma le arrivano chiaramente, dure come pietre, le offese e le ingiurie del compagno Shoya. La disprezza per la sua sordita’, la emargina per la sua diversita’ e attira su di lei l’ostilita’ e lo scherno dei compagni. Shoko puo’ comunicare solo attraverso due strumenti: gli apparecchi acustici e i quaderni. Ed e’ proprio questi che si accanisce Shoya, distruggendo piu’ volte i primi e gettando in acqua i secondi. La ragazza viene quindi trasferita in un’altra scuola, specializzata, dove possa sentirsi piu’ compresa e piu’ protetta. Inizia a questo punto, per Shoya, il periodo del rimorso e del pentimento. L’incontro con Yuzuru, che si presenta come il fidanzato di Shoko, lo costringera’ a fare i conti con il passato: un’operazione tutt’altro che semplice e indolore.