Coronavirus, Palazzo Chigi chiarisce: “Congiunti sono anche fidanzati e affini” Il giallo delle seconde case: dal testo sparisce il divieto

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Coronavirus, Palazzo Chigi chiarisce: “Congiunti sono anche fidanzati e affini” Il giallo delle seconde case: dal testo sparisce il divieto.

Dalla lettura del testo del provvedimento che entrerà in vigore il 4 maggio emergono diversi dubbi interpretativi. Anche sui luoghi dove è obbligatorio l’uso della mascherina
Dal 4 maggio sì a incontri con parenti. Il 18 riaprono i negozi, dal 1° giugno bar e ristoranti

Alla fine Palazzo Chigi ha chiarito per stroncare subito il vespaio di polemiche scatenato da quel termine “congiunti” che nel giro di poche ore è risultato il più cercato sul web. Per congiunti si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. E dunque, dal 4 maggio si potrà andare a visitare non solo genitori, figli, nonni, nipoti e consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente ma qualsiasi persona alla quale si sia legati da una relazione affettiva stabile.

La lettura dell’articolo 1 del nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che entrerà in vigore il 4 maggio e che regolerà la vita degli italiani per le successive due settimane aveva subito sollevato alcuni interrogativi di non semplice risposta. E su tutti: chi sono i “congiunti” che dalla prossima settimana sarà possibile andare a visitare, indossando la mascherina e mantenendo la distanza di almeno un metro? E poi ancora: chiaro il divieto di spostarsi da una regione all’altra, è possibile o no spostarsi nelle seconde case se queste si trovano all’interno della stessa regione? E le mascherine? Cosa si intende esattamente per “luoghi chiusi aperti al pubblico” in cui è obbligatorio indossarle?

POLITICA
Il DPCM del 26 aprile 2020
Le visite ai congiunti
È una delle principali novità introdotte dal decreto. Da lunedi prossimo – si legge nel decreto, articolo 1 comma a – saranno considerati “necessari gli spoostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”.
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Ma che si intende per congiunti? Fino a che grado di parentela si può estendere il termine? Sicuramente i genitori, i figli, le sorelle, i fratelli, dunque i familiari di primo grado? Ma possiamo estendere anche a nonni, nipoti, zii, cugini? L’interpretazione del governo ha ora dato una prima risposta ma nei prossimi giorni verrà emessa una circolare e verranno aggiornate le risposte alle domande frequenti sul sito del governo per dare certezze. Anche perchè è già polemica sulla disparità di diritti. Compagni, conviventi , fidanzati, non legati da alcuna unione civile etero o omosessuale.
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Gli spostamenti per gli incontri con i congiunti – questo il decreto lo specifica – sono comunque consentiti all’interno della propria regione. Per andare in un’altra regione bisognerà autocertificare motivi di lavoro, di salute e di necessità.
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APPROFONDIMENTO
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DI SEBASTIANO MESSINA
Il ritorno a casa
È anche vero, però, che il nuovo decreto specifica che “è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Un permesso che c’era nei primi decreti e che è stato negato da quando è intervenuto il lockdown totale che aveva disposto il divieto assoluto di spostarsi dal luogo in cui ci si trova in qualsiasi altro Comune. E che ha costretto da un mese e mezzo a rimanere lontano da casa tutti quegli studenti o lavoratori che svolgono le loro attività altrove. Adesso, invece, è stata reintrodotta questa possibilità del ritorno a casa, anche per gli italiani all’estero che dovranno comunque osservare un periodo di quarantena di 14 giorni.
Le seconde case
Era uno dei punti più attesi del nuovo decreto da parte degli italiani in cerca di un po’ di aria ma la formulazione delle nuove norme non scioglie i dubbi. Anzi. Perché se è certo che non si potrà uscire dalla propria regione, e dunque non è consentito raggiungere le seconde case che si trovano in altra regione, non è affatto detto che non lo si possa fare se si ha una casa al mare, in campagna o in montagna all’interno della regione di residenza. Nel precedente decreto, quello in vigore ancora fino al 3 maggio, infatti è scritto: “Resta vietato ogni spostamento in abitazioni diverse da quella principale comprese le seconde case utilizzate per vacanze”. Nel nuovo decreto non c’è più traccia di questo divieto.
Le mascherine
Dove è obbligatorio indossarle e dove no? Sicuramente negli ambienti chiusi, ma quali? Ad esempio, solo nei negozi o negli uffici pubblici o anche nei luoghi di lavoro privati?

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La norma parla di “luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi pubblici e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza”. Per luoghi chiusi accessibili al pubblico dovrebbe intendersi, nell’interpretazione corrente, gli esercizi commerciali, gli uffici pubblici, i locali dove è consentito l’accesso al pubblico mentre per i luoghi di lavoro, che siamo aziende o uffici, l’uso della mascherina è normato dai protocolli di sicurezza aziendali. Di solito in ambienti dove sono garantite le distanze di sicurezza tra le postazioni non è previsto l’uso obbligatorio della mascherina.

TRATTO DA: https://www.repubblica.it/politica/2020/04/27/news/coronavirus_il_rebus_del_nuovo_decreto_chi_sono_i_congiunti_che_e_possibile_vedere_il_giallo_delle_seconde_case_dal_test-254997521/