Coronavirus, Usa primi al mondo per contagi: 81.321, superata l’Italia. Trump chiama Xi: “Collaboriamo”

epa06845574 US President Donald J. Trump  listens to a reporter ask a question as he meets with President of Portugal Marcelo Rebelo de Sousa (out of frame) in the Oval Office at the White House in Washington, DC, USA,  27 June 27, 2018.  EPA/ALEX EDELMAN / POOL

Oltre mille morti, New York colpita duramente. Il presidente critica la Cina: “La pandemia è partita da loro”. Poi ricuce: “Hanno esperienza, lavoriamo a stretto contatto”. Bill Gates: “Serve blocco totale fino a maggio”

Gli Stati Uniti sono primo il primo paese al mondo per numero di contagi da coronavirus: sono 81.321, secondo i dati del New York Times. Superando così l’Italia che conta 80.539 casi. Sono oltre mille le vittime negli States dall’inizio dell’epidemia. Secondo uno studio della University of Washington School of Medicine, la pandemia potrebbe uccidere più di 81mila persone in Usa nei prossimi quattro mesi e potrebbe non placarsi fino a giugno.

Il presidente Trump ha proposto “Un grande meeting” con gli altri leader del G20, menzionandoli uno per uno, compreso il Presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte. Trump ha sottolineato il comune impegno per superare l’emergenza coronavirus. In una telefonata con il presidente francese Macron ha messo a punto un’iniziativa comune.

Il presidente degli Stati Uniti ha anche messo in dubbio i dati cinesi: “Non si sa quali siano i numeri della Cina”, ha osservato Trump, ribadendo che la pandemia è partita dallo Stato del Dragone e che per questo il virus va chiamato “cinese”. Ha poi ipotizzato che il dato potrebbe rappresentare un “tributo” all’elevato numero di tamponi effettuati in America. “Ne abbiamo fatti più noi in 8 giorni – ha dichiarato – che la Corea del Sud in 8 settimane”. In serata però l’inquilino della Casa Bianca ha chiamato leader cinese: “Ho appena concluso un’ottima conversazione con il presidente Xi della Cina. Discusso in dettaglio il coronavirus che sta devastando gran parte del nostro Pianeta”, scrive su Twitter il numero uno americano, secondo cui “la Cina ha molta esperienza e ha sviluppato una forte conoscenza del virus. Stiamo lavorando a stretto contatto insieme. Molto rispetto!”.
I contagi giorno per giorno nel mondo

Il bilancio dei morti per complicazioni legate al Covid-19 nella città di New York è di almeno 365. Lo ha reso noto il sindaco Bill de Blasio precisando che i contagi nella Grande Mela sono 23.112. “I prossimo mesi saranno dolorosi e stressanti per il nostro sistema sanitario come mai prima d’ora”, ha twittato il primo cittadino.

Negli Usa sono schizzate a 3,3 milioni le richieste di sussidi di disoccupazione la scorsa settimana: un dato senza precedenti. “E’ agghiacciante. E questo è solo l’inizio. Peggiorerà”, ha avvertito il sindaco di New York Bill, stimando che mezzo milione di persone nella Grande Mela perderanno il lavoro. Wall Street è salita per il terzo giorno consecutivo, galvanizzata dal maxi piano di aiuti da 2000 miliardi di dollari approvato dal Senato ed ora al vaglio della Camera.

“Gli Usa dovranno probabilmente restare in “shutdown” fino a fine maggio per evitare una crescita esponenziale dei contagi di coronavirus”, sostiene Bill Gates, l’iconico fondatore della Microsoft e filantropo che già nel 2015 aveva avvertito l’umanità sui rischi di una pandemia che avrebbe fatto più morti di una guerra. Negli Usa, dice Gates alla Cnn “non abbiamo raggiunto il picco, forse sarà toccato a fine aprile ma sarà troppo presto per riaprire”. Per riaprire il Paese, aggiunge, “ci vorranno circa dieci settimane o poco meno”. Gli Usa “devono fare quello che è stato fatto in alcune parti della Cina”, sottolinea il papà di Microsoft, definendo irrealistica la possibilità di far ripartire la nazione ad aprile come ipotizzato dal presidente Donald Trump. “Senza un serio shutdown i casi continuerebbero a crescere del 33% al giorno”, ha osservato, l’isolamento sociale “è doloroso”, “i danni economici sono molti ma si possono evitare molti morti”.

Gli Stati Uniti sono diventati il Paese con più contagi al mondo, ma l’Italia resta il Paese che sta pagando al Covid-19 il prezzo più alto come numero di vittime. La pandemia sta costringendo tutti i paesi occidentali a seguire l’esempio italiano, purtroppo in prima linea nello sperimentare la virulenza del coronavirus Sars-Cov-2. I casi totali hanno superato gli 80mila sia negli Usa che in Italia, raggiungendo la soglia finora toccata solo dalla Cina. La protezione civile e le regioni continuano ad aggiornare il bilancio e a studiare la curva dei contagi, si spera in un rallentamento nei prossimi giorni, dopo quasi tre settimane di misure di lockdown. Intanto esplode il problema dei test: quanti farne? E in che modo questo impatta la curva dei contagi? Qual è il ruolo dei positivi asintomatici? Risposte che saranno cruciali nei prossimi giorni, anche nell’ottica di una eventuale riapertura del Paese.

Tratto da:

https://www.repubblica.it/esteri/2020/03/26/news/coronavirus_gli_stati_uniti_primo_paese_al_mondo_per_numero_di_contagi_81_321_superata_l_italia-252416762/