febbraio
Cortei Milano, Maroni non c’è E dal palco Salvini mostra un rosario: «Gli ultimi saranno i primi»
Posted by Ileana Argentin at 5:47 PM. Placed in Rassegna stampa category
Alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale della Lega il governatore lombardo non si è fatto vedere, diversamente da quanto annunciato venerdì e previsto in agenda. Problemi con le transenne, ferito un volontario
Il prossimo premier del centrodestra sarà indicato dalla forza politica della coalizione che riuscirà ad ottenere il maggior numero di voti, ma il leader della Lega è già convinto di poter avere in mano la golden share per Palazzo Chigi. Al punto che alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale, in piazza Duomo a Milano, si è portato avanti con tanto di giuramento davanti agli italiani. Tenendo per le mani una copia della Costituzione e un Vangelo, ha pronunciato una formula di autoinvestitura: «Mi impegno e giuro – ha detto – di essere fedele al mio popolo, a 60 milioni di italiani, di servirlo con onestà e coraggio, giuro di applicare davvero la Costituzione italiana, da molti ignorata, e giuro di farlo rispettando gli insegnamenti contenuti in questo sacro Vangelo. Io lo giuro, giurate insieme a me? Grazie, andiamo a governare e a riprenderci questo Paese». Uno scatto in avanti che sembra anche un avviso a Silvio Berlusconi, che nei suoi interventi televisivi evoca candidati “coperti” in una rosa di nomi graditi a Forza Italia in cui l’unico certo è Antonio Tajani. E già in mattinata a Berlusconi aveva lanciato un altolà Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che aveva ribadito il no a possibili aperture alla lista di Emma Bonino chiedendo espressamente che l’ex premier scopra le carte prima del voto.
Tra rosario e Madonnina
Poco prima aveva brandito un rosario estraendolo dalla tasca assicurando che con la Lega «gli ultimi diventano primi: vuol dire passare dalle parole ai fatti, sporcarsi le mani, fare fatica ed essere onesti, che è passato di moda». Non è stato il solo richiamo religioso del capo leghista: «C’è il sole – ha commentato – . Qualcuno là in alto ci sta dando una mano. La Madonnina vuole riportare serenità in Italia. Un Paese come il nostro, come diceva Benedetto Croce, non può che definirsi cristiano».
Maroni grande assente
Alla manifestazione milanese non ha partecipato, diversamente da quanto annunciato, Roberto Maroni. Il governatore lombardo non si è fatto vedere in piazza Duomo e non era presente neppure il fondatore del partito, Umberto Bossi. Salvini ha voluto comunque omaggiare il numero uno del Pirellone e il suo omologo veneto Luca Zaia, che è invece intervenuto, indicandoli come esempio di buon governo leghista. «Tutte le regioni dovrebbero avere un Luca Zaia – ha sottolineato il capo leghista, parlando del prossimo esecutivo che non esita a definire già come il “governo Salvini” – e un grande lavoro è stato fatto da Roberto Maroni in questi cinque anni».
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Problemi con le transenne
Un volontario addetto al servizio d’ordine della Lega è stato soccorso dal 118 qualche minuto prima dell’inizio della manifestazione. L’uomo, circa 60 anni, una pettorina verde fluo con la scritta «Salvini premier», è caduto davanti al palco mentre tentava di scavalcare una transenna per raggiungere il palco: ha perso l’equilibrio ed è rimasto incastrato con una gamba tra i ferri della transenna. Sul posto è arrivata una barella per portare in ospedale il ferito, che non riusciva a rialzarsi da solo. Da piazza Duomo i passanti hanno segnalato che i militanti della Lega spostavano le transenne a modo loro, senza interpellare le forze dell’ordine e creando disturbo a turisti e cittadini in giro per shopping.
Il corteo
Il corteo dei sostenitori della Lega era aperto da uno striscione «Prima gli italiani» ma era costellato anche di bandiere autonomiste, un po’ come un mix del vecchio e del nuovo corso del partito: da una parte gli slogan nazionali, con i cartelli «Salvini premier» e le bandiere con colore dominante blu, dall’altra i vessilli e i fumogeni verdi della linea «padana» del Carroccio