DISABILITA’. INSEDIATO OSSERVATORIO: ECCO COMPITI E SCENARI

 

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Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas, riferisce sull’incontro di insediamento, presso il ministero del Lavoro. “Compito principale sara’ verificare l’applicazione della Convenzione, ma anche mettere in pratica le prescrizioni rivolte dall’Onu all’Italia dopo la prima consultazione” (RED.SOC.) ROMA – Si e’ insediato ufficialmente ieri, presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il nuovo Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilita’, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni, dei sindacati, dell’Inps delle istituzioni locali e nazionali. Al tavolo, anche il ministro Poletti, il sottosegretario Biondelli, il direttore generale Tangorra. “Si sono innanzitutto svolte le formalita’ relative all’insediamento – ci riferisce Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas – ma abbiamo anche iniziato a ragionare sugli scenari su cui lavorare. Ci e’ stato innanzitutto confermato che il Programma biennale d’azione, approvato ormai tempo da dalla Conferenza nazionale di Firenze e poi dalla Conferenza unificata, dovrebbe essere gia’ alla firma del presidente della Repubblica, quindi sara’ emanato entro pochi giorni.

E’ per noi questo un aspetto fondamentale, perche’ il Programma e’ la traccia su cui, nel corso del nuovo mandato, concentrare il nostro lavoro per dare concreta attuazione ai principi della Convenzione Onu”. L’orientamento del nuovo Osservatorio, infatti, indicato dal presidente del Comitato scientifico Pietro Barbieri, e’ infatti proprio quello di “restare fortemente ancorato al paradigma della Convenzione Onu – riferisce ancora Speziale – e quindi a un modello basato su diritti umani e qualita’ della vita delle persone con disabilita’. Barbieri . continua Speziale – ha inoltre posto in risalto la necessita’ che il nostro sistema impari a riconoscere tutte le forme di discriminazione di cui le persone con disabilita’ sono ancora destinatarie, per poi rimuoverle con azioni di sistema. La Convenzione Onu insomma, deve essere strumento culturale prima ancora che dettato normativo”. E proprio monitorare l’applicazione della Convenzione e’ il compito principale dell’Osservatorio, come pure quello di “proporre modelli – aggiunge Speziale – e individuare nuove modalita’ perche’ la vita materiale delle persone disabili migliori e veda garantiti i diritti. A tal proposito, il ministro Poletti ha assicurato che, fino all’ultimo giorno del suo mandato, continuera’ a piantare un albero ogni volta che lo riterra’ produttivo, a prescindere dal fatto che i frutti possa coglierli direttamente lui o le generazioni future”. Particolarmente significativa e’ stata per Speziale la presenza di un rappresentante del Cidu (Comitato interministeriale per i diritti umani”, che “ha posto l’accento su come migliorare i rapporti tra l’Italia e gli organismi che all’Onu si occupano di monitoraggio e applicazione della Convenzione stessa”. Per quanto riguarda la situazione attuale, “e’ emerso come al momento le condizioni e la qualita’ della vita delle persone con disabilita’ in Italia non sia ottimale: le leggi sono spesso all’avanguardia, ma fanno fatica a essere esigibili e rendere concretamente agevole la vita quotidiana delle persone con disabilita’, che continuano a segnalare difficolta’ nell’accesso ai servizi, atteggiamenti discriminatori o di emarginazione e segregazione”. Il nuovo Osservatorio si e’ insediato in un contesto politico e normativo profondamente mutato rispetto al passato, con diverse leggi sulla disabilita’ approvate (Dopo di noi, autismo…) o in discussione (riconoscimento del caregiver, riconoscimento Lis, barriere architettoniche). “personalmente, ho sottolineato proprio questo aspetto – ci riferisce Speziale – segnalando che compito dell”Osservatorio dovrebbe essere anche quello di verificare che le leggi approvate o da approvare siano in linea con i principi della Convenzione e gli interessi delle persone con disabilita’. Questo naturalmente – precisa Speziale – senza interferire con le potesta’ parlamentari. A questo proposito pero’ la linea ministeriale e’ prudente: e’ stato infatti osservato che i compiti dell’Osservatorio non gli conferiscono questo potere e questo ruolo. Io pero’, personalmente, continuo a credere che questa funzione dell’Osservatorio sarebbe fondamentale. Intanto – conclude Speziale – c’e’ un compito fondamentale a cui l’Osservatorio dovra’ assolvere: verificare come dare attuazione alle prescrizioni rivolte dall’Onu all’Italia, all’esito della prima consultazione. Le prescrizioni sono tante, molte condivisibili altre da chiarire: ma avendo l’Itaia siglato anche il protocollo opzionale, oltre al testo della Convenzione, e’ certo che queste prescrizioni non potra’ ignorarle, ma dovra’ in qualche modo recepirle. Ed e’ questo uno dei compiti che ci attende”. (cl)