DISABILITA’. L’ANTEPRIMA DEL CARTONE DI D’ALÒ È IN VERSIONE AUTISM FRIENDLY

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(RED.SOC.) ROMA – L’anteprima nazionale del nuovo cartone animato di Enzo D’Alo’ sara’ “autism friendly”: luci soffuse, volume basso e altri piccoli accorgimenti, per rendere lo spettacolo adatto e godibile anche da parte di spettatori con disturbo dello spettro autistico. E’ uno dei frutti della collaborazione tra il progetto “Cinemanchi’o” e la Festa del Cinema di Roma, che ospitera’ due film accessibili a spettatori con disabilita’ sensoriali e due cartoni animati, appunto “autism friendly”. E tra questi cartoni, c’e’ addirittura un’anteprima nazionale molto attesa, come l’ultima opera di D’Alo’, “Pipi’, Pupu’ e Rosmarina”, che sara’ proiettato giovedi’ 2 novembre alle 18 al Cinema dei Piccoli, dentro Villa Borghese. Stesa location, sabato 4, per “Nut Job”, sempre alle 18, sempre “autism friendly”. Cos’e’ il Friendly autism Screening. Si tratta di uno specifico adattamento di ambiente, che consente a chi presenta disturbi dello spettro autistico di vivere senza problemi l’esperienza cinematogfafia in sala. I principali accorgimenti utilizzati sono: luci in sala non del tutto spente, suoni leggermente piu’ bassi, liberta’ di movimento in sala durante la proiezione, possibilita’ di portar ecibo da casa, assenza di pubblicita’ prima del film. L’accessibilita’, tra cultura e politica. Altra fondamentale occasione d’incontro tra cinema e disabilita’ si avra’, sempre nell’ambito del festival romano, domani alle 18.30, presso l’Auditorium Parco della Musica, con la conferenza “Cinema per l’accessibilita’ culturale e l’inclusione sociale”, a cui interverranno, tra gli altri, Roberto Speziale (Anffas), Benedetta De Martis (Angsa) e altri rappresentanti delle associazioni, che saranno seduti accanto a esponenti del mondo cinematografico, come il montatore Roberto Perpignani e il regista Alberto Simone e rappresentanti delle istituzioni. Spunto di riflessione sara’ il progetto “Cinemanchi’o”, che propone un percorso inclusivo attraverso la resa accessibile delle opere cinematografiche e la messa a sistema di un modello stabile basato su riferimenti culturali e sociali, progettualita’ determinata e ampiezza di applicazione. Condividendo il principio e lo scopo dell’accessibilita’,”le istituzioni e il mondo del cinema hanno la possibilita’ di affermare, attraverso rispettivamente un intervento legislativo e strumenti innovativi sul piano della produzione e dell’offerta, un principio di uguaglianza e di inclusione culturale e sociale che costituisca un segnale forte di civilta’ e di democrazia in tutto il Paese – spiega il coordinatore del progetto, Stefano Pierpaoli – Il cinema puo’ diventare la porta d’ingresso per un grande processo culturale che coinvolga nuovo pubblico e migliaia di spettatori fino ad oggi esclusi dall’esperienza della visione del film in una sala cinematografica. Non si tratta di andare semplicemente al cinema perche’ e’ piacevole farlo – conclude – ma di risolvere un problema di invisibilita’, inserendo nella comunita’ un momento di aggregazione e inclusione. E’ una proposta culturale a tutto tondo, un percorso inclusivo che stiamo cercando di portare avanti in tutta Italia”.