Dj Fabo, al processo Cappato la madre in lacrime: “Gli ho detto vai Fabiano, voglio che tu vada”

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Davanti alla corte d’assise il procedimento per istigazione al suicidio. In aula sentita anche la fidanzata: “Per lui è stata una vittoria”. Tra i testi anche il medico di Welby

Non è riuscita a non piangere ricordando quei momenti, quando il figlio dopo aver gridato a tutta l’Italia il suo dramma e chiamato in causa la politica ha deciso per il suicidio assistito in una struttura svizzera. “Gli ho detto vai Fabiano, la mamma vuole che tu vada”. Carmen Carollo si è messa a piangere in tribunale a Milano dove è cominciato davanti alla corte d’assise il processo a Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni che, dopo aver accolto la richiesta di aiuto di Fabiano Antoniani e averlo accompagno in Svizzera, si è autodenunciato rischiando fino a 12 anni di carcere. “Speriamo che sia la volta buona per avere una legge sul biotestamento – ha detto prima di inziare con la sua testimonianza – mio figlio ha lottato tanto per questo”.

E’ stata la pm Tiziana Siciliano ad alzarsi e a dare un fazzoletto alla madre di dj Fabo, sentita in aula insieme alla fidanzata. “Già dopo l’incidente stradale – ha spiegato – quando seppe di essere diventato cieco, Fabo decise di andare a morire in Svizzera. Non voleva morire soffocato interrompendo le cure”. Anche la compagna del 40enne, Valeria Imbrogno, pure lei molto commossa, ha parlato della scelta di Fabiano: “Non devi sentirti sconfitta, per me questa è una vittoria, mi diceva, con la battaglia pubblica Fabo si sentì di nuovo vivo e utile. Fece anche lo ‘sciopero della fame’ per non essere fermato. Mi disse anche: Ora sarò energia nell’universo”.

Quello a Cappato è un processo per il reato di istigazione al suicidio per cui il pm aveva chiesto l’archiviazione, visto che Fabiani aveva chiesto lui di poter porre termine alle sue sofferenze e di essere portato in Svizzera in una clinica che pratica il suicidio assistito. Il gip ha invece voluto comunque celebrare il dibattimento, che probabilmente si concluderà in poche udienze dando così anche il via a una riflessione collettiva pubblica “nei confronti di un divieto del 1930, appartenente al codice penale risalente al periodo fascista e che non considera i principi costituzionali sul rispetto della persona umana come inteso nell’attuale Costituzione”, come dicono i sostenitori del leader radicale che da oggi manifestano il loro sostegno a Cappato anche presenziando alle udienze.

Il processo dunque è entrato nel vivo con l’avvocata Filomena Gallo, coordinatore del collegio legale di difesa di Marco Cappato cui fanno parte gli avvocati Francesco di Paola e Massimo Rossi. “L’articolo 32 della Costituzione stabilisce che ‘La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, i padri costituenti – ha spiegato Gallo – hanno garantito ai cittadini che nessuno ‘metterà la mano su di loro, sulla loro vita. Gli articoli 2,3, 13 e 32 della Costituzione mettono in risalto la sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello all’autodeterminazione e quello alla salute'”.

Il processo a Marco Cappato si è aperto l’8 novembre 2017. E’ imputato per aver rafforzato il proposito suicidario di dj Fabo e per averlo aiutato a raggiungere la Svizzera con l’obiettivo di ricorrere al suicidio assistito. Il calendario di udienze fissato dal presidente Lilio Mannucci Pacini prevede due udienze per l’escussione dei testi: il 4 e 13 dicembre. Oggi la fase istruttoria del processo, con l’ascolto dei 10 testi indicati dalla pubblica accusa e dalla difesa, alcuni in comune, più il dottor Riccio, il medico che già fece l’asssistenza di Welby, in un altro celebre caso che divise l’opinione pubblica sul tema dell’eutanasia.

Tra gli altri testi, anche il fisioterapista che è stato con Antoniani e si è preso cura di lui fino alla fine, e il dottor Veneroni, medico di famiglia, e la consulente della procura, dottoressa Marenghi per riferire sulle condizioni cliniche di Fabiano. Marco Cappato sarà ascoltato durante la prossima udienza fissata per il 13 dicembre, data già calendarizzata dal presidente della corte d’assise, che oltre a lui sentirà l’ulteriore teste della difesa dottor Mario Riccio. In quella data verrà probabilmente proiettata l’intera registrazione del video da cui è stato estrapolato il servizio trasmesso dalle Iene e realizzato da Giulio Golia, anche lui presente. Video in cui si vede dj Fabo nella fase acuta della sua sofferenza.

Tratto da: http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/12/04/news/processo_a_cappato_milano-182972383/