Due giovani disabili tornano a usare le braccia

Un’équipe dell’ospedale sul Terraglio ha operato con tecniche d’avanguardia un 19enne e una 31enne: “Ora la loro qualità della vita verrà migliorata”
MMMMMMESTRE. I chirurghi di Villa Salus sono intervenuti nei giorni scorsi per riuscire a migliorare la qualità della vita di due persone disabili. Protagonisti sono stati il primario di chirurgia della mano, Paolo Panciera, e la luminare francese Caroline Leclercq che da tempo collabora con la struttura ospedaliera del Terraglio.
Il primo intervento ha riguardato un ragazzo di 19 anni, rimasto tetraplegico dopo le conseguenze di un tuffo in mare e la frattura di due vertebre cervicali. «Abbiamo estratto una porzione di muscolo deltoide dalla spalla per andare a rianimare il tricipite dello stesso lato del corpo, così da permettergli maggiore funzionalità nel gomito», spiega il dottor Panciera. «Questo perché il braccio è fondamentale per permettere a un disabile in carrozzina di potersi spingere da solo. Abbiamo poi preso una porzione di tendine del piede per agire nella stessa direzione e così ricreare forza motrice nel gomito».

Il giovane rimarrà ricoverato a Villa Salus e tra due mesi verrà operato anche all’altro braccio. Nel frattempo farà la necessaria riabilitazione. Operazioni che sono la prima fase di un ciclo di sei complessive, che vedranno i chirurghi mestrini lavorare anche al recupero delle due mani per permettere un effetto pinza, e così afferrare qualche cosa. In tutto questo primo intervento è durato quattro ore.

Un’ora in più del secondo, che invece ha riguardato una persona mestrina di 31 anni colpita da paralisi spastica a seguito di una anossia cerebrale alla nascita. Ciò ha provato un arretramento dei muscoli e la deformazione della schiena con una triplice flessione tra spalla, gomito e polso. «Il lavoro in questo caso è incentrato sul rendere più libera la sua posizione», prosegue il dottor Panciera. «Per poter vestire e lavare questo paziente la situazione è, infatti, sempre critica per chi lo assiste. Così siamo intervenuti per ridurre il tono spastico del gomito, allungando il tendine e sezionando la muscolatura dei pettorali, così da potergli permettere di riaprire il braccio e creare un movimento più naturale. In questo modo si sta cercando anche di ridurre

la grave componente di dolore cui questa persona è soggetta da anni. Due interventi differenti ma che hanno risvolti importantissimi per donare a questi pazienti un miglioramento della loro qualità di vita».

TRATTO DA: http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2017/02/16/news/due-giovani-disabili-tornano-a-usare-le-braccia-1.14887781