Emergenza topi a Roma: adesso tocca ai carabinieri cacciarli

Asili, ospedali, bar e ristoranti nel mirino dei Nas: l’incarico assegnato dal ministero della Salute

Topi. Gabbiani. Blatte. Con una delega firmata da Beatrice Lorenzin il ministero della Salute ha incaricato i carabinieri del Nas di occuparsi in qualche modo del tramonto igienico della città. Una verifica in chiave precauzionale lungo le aree più aggredite dal degrado. Ma soprattutto un preciso segnale politico: se il sindaco Virginia Raggi è disposta a tollerare l’ordinaria scorribanda del roditore a Roma, il ministro no (sul punto, la Lorenzin era già stata chiara nella lettera aperta alla Raggi in cui denunciava pubblicamente il caso del bimbo morso da un topo ai giardinetti).

Dunque, mandato al Nas di effettuare controlli sulla presenza di «animali infestanti» nelle zone cittadine. Ma come applicare nella realtà una delega all’apparenza iperrealistica? Intanto la faccenda è seria spiegano gli esperti. Poi, aggiungono, la prima cosa da fare è passare al setaccio asili o scuole periferiche, magari vicine ad aree verdi trascurate — nella Roma post Mafia Capitale non è difficile — per verificare che siano state applicate tutte le buone norme sull’igiene.

Quindi si fa visita anche a ospedali o residenze protette, teoricamente tenuti a osservare protocolli sanitari per la derattizzazione ma che potrebbero aver lasciato aperto un varco alla sporcizia. Infine si controllano le aree più subalterne alla grande ristorazione, nei quartieri maggiormente turistici. É il caso di Trastevere dove, nei giorni scorsi, si era registrato l’allarme dei residenti per la raccolta di spazzatura che stazionava in alcune piazzette e dovei carabinieri guidati dal capitano Dario Praturlon hanno ispezionato ristoranti, con esito fortunatamente negativo.

Il Nas è al principio del suo lavoro che in sostanza si sta concentrando su aree miste per così dire, cioè aree private che però insistono su spazi pubblici. É il caso dell’ex «Caio Mario» ristorante ai Prati Fiscali, vicino all’alveo dell’Aniene dove il rischio di incursione da parte dei topi è elevato. E dove sono state rilevate carenze igieniche importanti, con blatte e altri insetti infestanti perfino all’interno dei frigoriferi. Morale: sono scattate la chiusura e il sequestro amministrativo di alcuni prodotti (non tracciati), provvedimento notificato da carabinieri e Asl di Roma 1 assieme.

É chiaro che la lotta al topo è perlomeno complicata e non è un mistero che i militari, come sempre nella loro attività di prevenzione quotidiana, facciano affidamento su segnalazioni, avvistamenti, denunce, lamentele. Che in questo caso non mancano. Ed è così, su sollecitazione, che il Nas è intervenuto anche in un altro caso, quello della pescheria «Corallino» a Fiumicino. Fra le carenze igieniche che hanno portato al loro intervento una era davvero difficile da nascondere: un micio che saltava liberamente sulla bilancia del pesce. Chiusa.

Tratto da: http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_maggio_23/adesso-tocca-carabinieri-cacciare-topi-6d414eb2-3f1e-11e7-a386-529fb6dcf067.shtmlEmergenza_Topi_Roma