Frosinone, insulti sessisti all’arbitra. Il giudice sportivo: “Non doveva sospendere il match”

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Secondo il provvedimento dopo essersi rifugiata negli spogliatoi la giovane della sezione romana Generoso Dattilo “poteva riprendere la gara”

Il match Arpino-Itri, sospeso a pochi minuti dalla fine dall’arbitra Sara Mainella per gli insulti sessisti e le minacce ricevuti, si dovrà rigiocare. Lo ha deciso il giudice sportivo esaminando e accogliendo il ricorso della squadra pontina per la partita della categoria Promozione del 15 ottobre in provincia di Frosinone: nei confronti di Sara Mainella, 23 anni e 6 di esperienza da arbitro, della sezione romana arbitri Generoso Dattilo, non ci fu “violenza fisica”.

Quindi, dopo essersi rifugiata negli spogliatoi, e vista anche la presenza “della forza pubblica che non ha ritenuto necessario l’intervento per sedare atti di violenza”, per il giudice sportivo “poteva riprendere la gara” invece di decretarela sospensione del match sull’1-1.

Il caos scoppiò al 40esimo per l’espulsione di Gregorio Altobelli. Il giocatore, dopo le proteste per il cartellino rosso a un suo compagno di squadra, partì con insulti sessisti e minacce verso l’arbitra. Un gesto “isolato – per il giudice sportivo – di un calciatore “che era stato bloccato”, scrive riferendosi proprio ad Altobelli, quindi la gara poteva riprendere.

Tratto da: http://roma.repubblica.it/cronaca/2017/11/03/news/frosinone_insulti_sessisti_all_arbitra_il_giudice_sportivo_non_doveva_sospendere_il_match_-180114660/