I problemi alla spalla per chi usa la sedia a rotelle: consigli per evitarli e correggerli

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Infiammazioni, tendiniti e lacerazioni muscolari: i consigli del fisioterapista per prevenire e curare

La disabilità è una condizione fisica e psicologica che può essere molto complessa. Spesso chi ne è interessato può essere vittima di problemi fisici accessori che a prima vista possono sembrare un ulteriore accanimento del Fato sulla propria condizione. Mi riferisco a tutte quelle patologie o problematiche che possono sopraggiungere in seguito all’uso di un ausilio, e che possono provocare dolore e impossibilità di movimento ulteriore, quando non l’ulteriore insorgenza di altri problemi.

Se pensiamo che oggi sul mercato sono disponibili carrozzine performanti sotto l’aspetto del peso(strutture superleggere), sotto l’aspetto del rotolamento (ruote di derivazione ciclistica professionistica), o soluzioni che permettono di percorrere strade sterrate (sistemi di ammortizzazione fantastici), spesso non si pensa però al soggetto che si deve spingere la carrozzina, e al fatto che magari la sua struttura muscolo-legamentosa non è preparata per tale movimento e tale sforzo. Oggi parliamo della Spalla nel paziente paraplegico con David Di Segni, Fisioterapista che si occupa di Fisioterapia a Roma nel suo studio Mdm fisioterapia ormai da tanti anni nel campo ortopedico, e neurologico.

Il primo aspetto che va considerato quando si parla di spalla è certamente la sua anatomia che le permette di eseguire movimenti in tutte le direzioni, ma proprio per questa libertà deve cedere il ruolo di stabilizzazione alle strutture legamentose e muscolari, che di fatto tengono in sede l’omero sulla scapola.
Senza entrare in una noiosa carrellata di ossa, legamenti e muscoli, bisogna immaginare che esistono legamenti anteriori, superiori e posteriori che creano un manicotto fibroso ed elastico chiamato Capsula legamentosa. A supportare il movimento ci pensano una serie di tendini di molti muscoli che permettono movimenti in tutte le direzioni e che con i loro tendini rafforzano la capsula andando a contenere l’omero che altrimenti tenderebbe ad uscire dalla sua sede.

Nello sport, e in questo caso nella conduzione di una carrozzina, assistiamo a una serie di movimenti ripetuti, sempre gli stessi, che inevitabilmente portano a stressare le struttureanatomiche sopra descritte, e portano dopo alcuni anni ad una usura soprattutto delle strutture legamentose. Inoltre soprattutto all’inizio, quando la persona ha appena subito la sua nuova condizione, ci sarà bisogno di un gran lavoro da parte del Fisioterapista per prevenire ed evitare Tendiniti, e danni strutturali alla spalla.

Tratto da: https://www.disabili.com/medicina/articoli-qmedicinaq/i-problemi-alla-spalla-per-chi-usa-la-sedia-a-rotelle-consigli-per-evitarli-e-correggerli