“Io So(g)no”: la vita in Italia negli scatti dei minori stranieri

333L’iniziativa è di Unhcr, in collaborazione con l’Autorità garante dell’Infanzia e adolescenza. L’appuntamento è al Museo delle Mura a Roma dal 7 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019. Negli ultimi tre anni sono arrivati in Italia via mare oltre 30 mila minori non accompagnati o separati dalle loro famiglie

ROMA – La vita dei minori stranieri non accompagnati in Italia, raccontata attraverso le immagini. Sono 15 i minori di età compresa tra i 14 e i 17 anni, provenienti da Egitto, Albania, Eritrea, Gambia, Filippine, Somalia, Ghana e Nigeria, ospiti delle strutture d’accoglienza “Il Tetto Casal Fattoria” e “La città dei ragazzi”, protagonisti della mostra “Io So(g)no. Sguardi dei minori stranieri non accompagnati sulla loro realtà e i loro sogni”. L’iniziativa nasce da un progetto dell’Unhcr, Agenzia ONU per i Rifugiati, in collaborazione con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), ed è promossa da Roma Capitale,Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

La mostra è il risultato di un percorso formativo sul linguaggio fotografico che si è articolato in 6 giornate di formazione basate sulla tecnica del learning by doing, cioè imparare attraverso il fare. Negli ultimi tre anni sono arrivati in Italia via mare oltre 30 mila minori non accompagnati o separati dalle loro famiglie. Con gli arrivi, sono aumentate anche le sfide per garantire loro protezione adeguata, alla luce dei bisogni e delle vulnerabilità specifiche che li contraddistinguono, con particolare riguardo all’accoglienza in strutture idonee e all’accompagnamento nel percorso verso la maggiore età e l’autonomia. Nel promuovere l’iniziativa Unhcr ricorda che nel mondo, quasi la metà della popolazione rifugiata è costituita da bambini, molti dei quali trascorrono tutta la loro infanzia lontano da casa e dalle loro famiglie. Sono proprio i minori a essere maggiormente esposti al rischio di abusi, di abbandono, sfruttamento, tratta o reclutamento militare forzato.

“Nell’identificazione dei bisogni e delle necessità di protezione dei minori stranieri giunti in Italia, uno spazio importante deve essere riconosciuto, non soltanto al pieno esercizio dei loro diritti ma al diritto del minore a essere ascoltato e a esprimere la propria opinione sulle questioni che lo riguardano – spiega Unhcr -. Il diritto all’ascolto è, infatti, uno dei principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia, e rappresenta la condizione fondamentale per garantire il necessario passaggio dei bambini e degli adolescenti da “oggetti” a “soggetti” – attivi e informati – di diritto”.

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ribadisce il suo ruolo di “ponte tra la persona di minore età e le istituzioni, nell’obiettivo di perseguire il diritto all’uguaglianza. Attraverso l’ascolto istituzionale, infatti, si intercettano le richieste e i bisogni, traducendoli in diritti e si individuano le modalità per renderli esigibili, portando le istanze di bambini e ragazzi davanti alle istituzioni”. Le attività che hanno portato alla mostra sono state realizzate nell’ambito della collaborazione – avviata a ottobre 2017 – tra l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e l’Unhcr, volta a facilitare e promuovere l’effettiva protezione delle persone di minore età in Italia.

Tratto da: http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/609973/Io-So-g-no-la-vita-in-Italia-negli-scatti-dei-minori-stranieri