Jobs act, la Consulta boccia il criterio per determinare le indennità di licenziamento

22222Secondo la Corte, “la previsione di un’indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio” è contraria ai principi di ragionevolezza e uguaglianza. Neppure le modifiche del Decreto Dignità ovviano il problema.


MILANO – Bocciatura alla Consulta per la parte del Jobs act che riguarda le indennità per i licenziamenti illegittimi, non migliorata neppure dal recente Decreto Dignità.

Una nota della Corte costituzionale fa sapere che è stato “dichiarato illegittimo l’articolo 3, comma 1, del Decreto legislativo n.23/2015 sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, nella parte che determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato”.

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Nel Jobs act del marzo 2015 si stabiliva come calcolare le indennità in caso di licenziamento illegittimo. Recitava il testo: “Il giudice (…) condanna il datore di lavoro al pagamento di un’indennità non assoggettata a contribuzione previdenziale di importo pari a due mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a quattro e non superiore a ventiquattro mensilità”. In pratica, il lavoratore licenziato in maniera ingiusta prendeva da quattro a ventiquattro mesi di stipendio, calcolati in due mesi per ogni anno di servizio.

Il recente Decreto dignità ha ritoccato il quantum degli indennizzi (alzandoli da 6 a 36 mesi), ma non il meccanismo di determinazione.

Secondo la Consulta, si spiega infatti, “la previsione di un’indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è, secondo la Corte, contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione”.

Tutte le altre questioni relative ai licenziamenti sono state dichiarate invece “inammissibili o infondate” e la sentenza “sarà depositata nelle prossime settimane”.

La questione presso la Corte costituzionale era stata sollevata dal Tribunale del Lavoro di Roma.

Tratto da: https://www.repubblica.it/economia/2018/09/26/news/jobs_act_la_consulta_boccia_il_criterio_per_determinare_le_indennita_di_licenziamento-207407902/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1