L.ELETTORALE: OK ‘ROSATELLUM’ TESTO BASE,FI VOTA NO MA PRONTA A INCONTRO

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L.ELETTORALE: OK ‘ROSATELLUM’ TESTO BASE,FI VOTA NO MA PRONTA A INCONTRO di Dario Borriello ROMA (ITALPRESS) – Il macigno della legge elettorale si e’ finalmente spostato. Ora tocca aspettare per capire se liberera’ il passaggio per le Camere o provochera’ una valanga. La commissione Affari costituzionali della Camera ha scelto di adottare il cosiddetto ‘Rosatellum’ come testo base’, e il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti e’ fissato per venerdi’ prossimo alle 14,30, in modo da consentire di svolgere le votazioni a partire da lunedi’ 29 maggio. Il testo, che prende il nome dal suo ideatore, Ettore Rosato, capogruppo del Pd a Montecitorio, prevede un sistema misto, 50% dei seggi assegnati con collegi uninominali dove passa chi prende piu’ consensi, e l’altro 50% su base proporzionale in collegi plurinominali di dimensioni limitate. La soglia di sbarramento e’ alta, al 5%, ma non impossibile.

A favore di questa soluzione si sono espressi, oltre al Partito democratico, anche Lega, i verdiniani di Scelta civica-Ala, la Svp, e il Centro democratico e solidale, mentre le principali forze di opposizione, come Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Mdp e Sinistra italiana hanno votato contro. Ad astenersi sono stati, invece, Cor, Fratelli d’Italia, Civici e innovatori e l’alleato di maggioranza e governo Alternativa popolare, che hanno scelto l’assenza dalla commissione. Proprio questa decisione lascia piu’ di una perplessita’ sull’esito delle trattative, principalmente al Senato dove i numeri per i democrat sono gia’ ridotti all’osso e le sponde nell’opposizione non garantiscono un passaggio sereno. Il Carroccio ha spiegato il disco verde al ‘Rosatellum’ con il mantra degli ultimi 6 mesi: “Il nostro unico interesse e’ portare gli italiani alle urne al piu’ presto – ha detto Giancarlo Giorgetti -, ma se ci fossero proposte che migliorano il testo siamo assolutamente disponibili a considerarle, a patto che non siano solo alibi per perdere tempo ulteriore”. Per il presidente della commissione Affari costituzionali, Andrea Mazziotti, e’ un fattore “positivo che i partiti si parlino al di fuori” dei lavori, ma solo “se questo puo’ portare ad un testo con una condivisione ampia”. Al momento, pero’, non ci sono segnali di fumo bianchi, ma solo timide schiarite. “Siamo qui, siamo disponibili, ma per ora nessun segnale, se non le parole di Renzi”, ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, lasciando intendere che gli azzurri sono pronti a incontrare il Pd. Nel caso cio’ accadesse e ne venisse fuori un accordo condiviso, l’ex presidente dei democratici, Gianni Cuperlo, chiede al segretario un referendum tra gli iscritti. Sempre a sinistra, invece, porte chiuse, forse sbarrate da Sinistra italia-Possibile. “Il testo e’ confuso, sbagliato e produce una distorsione maggioritaria che lede i diritti della rappresentanza e delle minoranze – ha affermato il presidente del gruppo a Montecitorio, Giulio Marcon -. Ripropone i nominati, addirittura il 50%, avvantaggia in modo truffaldino i partiti piu’ grandi e favorisce il trasformismo politico”. Ancora piu’ categorico e’ Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia: “Sulla legge elettorale il centrodestra sta collassando, Berlusconi e Salvini accolgano l’appello di Giorgia Meloni per istituire un tavolo di coordinamento”. Il macigno si e’ spostato davvero stavolta, ma per finire il lavoro ci sara’ ancora da sudare, e l’estate della politica sta entrando a grandi passi nella sua parte piu’ calda. (ITALPRESS). bor/sat/red 23-Mag-17 16:13 NNNN