Le dieci regioni a rischio lockdown

epaselect epa08722679 A family crosses a street in the Hasidic Jewish neighborhood of Williamsburg in Brooklyn, New York, USA, 05 October 2020. There has been a recent rise in the percentage of positive COVID-19 cases in New York as the coronavirus pandemic continues and threatens to enter a second wave. Officials in the state have traced some of the uptick in cases to a number of Hasidic Jewish neighborhoods where common safety protocols are sometimes not followed and are suggesting that some zip codes with large numbers of infections will have schools and non-essential businesses shut down. EPA/JUSTIN LANE

Le dieci regioni a rischio lockdown
Il Report del monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute indica un’alta probabilità di rapida progressione dei contagi in mezza Italia. Vediamo quali sono i territori più sensibili

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Il nuovo Dpcm e il lockdown mirato: le cinque regioni a rischio

Ci sono dieci regioni a rischio lockdown territoriali mentre da Nord a Sud cominciano ad arrivare le ordinanze degli enti locali che proibiscono di tutto e scoppiano anche le prime ribellioni, come quella di Arzano. Come spiega oggi La Stampa, il Report del monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute indica che ben 10 regioni sono a un livello di rischio moderato, ma ad alta probabilità di progressione rapida. Ovvero stanno scivolando velocemente verso quell’area rossa del rischio «alto», che fa poi scattare lockdown locali e chiusure progressive delle attività produttive.

Le dieci regioni a rischio lockdown
Le regioni a rischio lockdown in questo momento sono Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta, quest’ultima con l’Rt più alto ( 1,53), seguita dal Piemonte con un Rt a 1,39. Come scritto nel Report, oramai “si evidenzia una nuova fase epidemiologica con un sovraccarico dei servizi territoriali, che potrebbe riflettersi in breve tempo in un sovraccarico dei servizi assistenziali”.

E mentre il governo tiene il punto sul lockdown nazionale, chiedendo alle Regioni di prendersi la responsabilità di assumere decisioni drastiche, la Lombardia accarezza l’ipotesi di chiudere le scuole superiori e oggi attende un’ordinanza del presidente Attilio Fontana che porterà con sé ulteriori restrizioni. È arrivata ieri invece l’ordinanza firmata dal governatore campano De Luca “per il livello di contagio altissimo registrato anche nelle famiglie e derivato da contatti nel mondo scolastico”, è scritto a premessa del provvedimento. Vietate feste e cerimonie, i cibi da asporto dopo le 21, chiusi i circoli ricreativi. E, appunto, didattica in presenza sospesa fino al 30 ottobre.

Una decisione che ha fatto arrabbiare la ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina: “Quella di De Luca è una decisione gravissima, profondamente sbagliata e inopportuna”, ha tuonato. Per poi proporre in alternativa di spingere di più sullo smart working, “perché la mattina non sono mica solo i ragazzi a salire sui mezzi”.

La mappa delle zone rosse
Intanto si moltiplicano le zone rosse in tutta Italia. Lo sono per 14 giorni Sesto Pusteria e Monguelfo in Alto Adige, Saint-Denis, Chambave e Verrayes in Valle d’Aosta, Galati Mamertino in provincia di Messina e Arzano e Lauro in Campania. La Toscana e la Lombardia vietano le visite nelle Rsa, le residenze per anziani, tornate un fronte delicatissimo. A Piacenza la Ausl chiude agli ospiti tutti gli ospedali per i troppi nuovi casi registrati.

Si valuta la zona rossa anche in provincia di Latina così come a Viterbo. In Liguria nel centro storico di Genova e nei quartieri di Sampierdarena, Cornigliano, Certosa e Rivarolo è mini-lockdown, con divieto di assembramento in strada, chiusura di circoli, sale giochi e distributori automatici di cibo dopo le 21. Orario oltre il quale non si potranno più somministrare alcolici.

Tratto da: https://www.today.it/attualita/lockdown-regioni.html#_ga=2.16952766.686314327.1602841960-1179397630.1575566969